A Laura Leonelli il Premio Donna Città di Roma

26 Maggio 2004
Ci spinge a partire per un paese lontano l' ansia di scoprire, la curiosità di conoscere, la ricerca di un "altrove", la voglia di condividere, a volte il desiderio di oblio. Per Laura Leonelli, che parte con la figlia Giulia di sei anni per la Siberia in cui "le stagioni segnano i tempi degli affetti, la natura può tutto, gli uomini si adattano", il viaggio è tutto questo e qualcosa di più. E' un azzeramento per la conquista della libertà. E' una partenza da vergine per tornare gravida di vita. E il fatto che il viaggio avvenga d'estate, nel breve periodo in cui la Siberia mostra un aspetto inconsueto di sé, diverso dall'immagine impressa nei più, di freddo, desolazione e morte, ha un significato profondo. E' il momento del risveglio, della rinascita, del rinnovamento che ha un'eco profonda nel cuore dell'autrice-viaggiatrice. Laura e Giulia percorrono in postale il fiume Enisej seguendo la corrente fino a Dudinka, l'ultima città prima del Mar di Kara e il Mare Artico. Un viaggio alla portata di tutti ma scelto da pochi. Non è quindi il viaggio avventuroso ed estremo oggi cercato da tanti, ma estrema è la destinazione e avventuroso è il percorso dello spirito. I personaggi di questo libro sono tutti protagonisti, sono le guide, gli autisti dei pullman, i compagni, l'allevatore di renne e la donna che vende mirtilli, ma sono anche Cechov che scrive la sua prima inchiesta, Nicola II in visita, Rostropovich con il suo violoncello, Lenin e Stalin in marcia verso l'esilio, Michele Strogoff in missione per lo zar. E così i luoghi, che si intrecciano in un "dove" senza tempo: la strada costruita dai deportati e la palestra, il gulag e l'altalena, la fitta taiga e le bancarelle di pizzi e collane. Questa è la vera arte dello scrivere di viaggi, che non è cancellare, suggerire, selezionare immagini ed esperienze, ma è prendere per mano il lettore e farsi accompagnare, per stupirsi, riflettere, godere insieme così come Laura Leonelli si lascia condurre dalla mano della piccola Giulia. Perché la vera guida è lei, sembra dire questo libro dalla prosa affascinante, una bambina di sei anni che vede le cose per la prima volta, che non fa paragoni con il passato, non è appesantita da ricordi o rimpianti, è libera, innocente e fiduciosa. Giulia, e tutti dovrebbero fare come lei, parte con un bagaglio leggero e torna con le braccia colme di doni.

Siberia per due di Laura Leonelli

Se non fate i bravi vi portano nel Sybir. In era sovietica, per spaventare I bambini si diceva così. E non c'era bisogno di spiegare cosa fosse il Sybir, in lingua tartara la "terra addormentata", più realisticamente, nella cronaca di ogni giorno, il paese del nulla. Un'immagine vera, spaventosa. M…