Marina Forti: Tsunami. Salvati dai frutti della foresta
Qualche barca è tornata in mare, lungo le coste dell'oceano Indiano. Poche, per la verità: nei sobborghi di pescatori di Banda Aceh (Indonesia), nei villaggi della costa del Tamil Nadu (India), lungo le coste dello Sri Lanka, le cronache locali dicono che nelle ultime due settimane qualcuno è tornato a pescare. Restano però da sormontare almeno due ordini di problemi, e non da poco. La paura: per popolazioni che vivevano di pesca, il mare era amico. Un amico che a volte si arrabbia, che può scatenare tempeste pericolose, ma la forza distruttiva dello tsunami va oltre l'esperienza comune nell'oceano Indiano. In un villaggio del Tamil Nadu, un pescatore dice che quelli come lui consideravano il mare un dio, prima dello tsunami: "Lo pensiamo ancora come un dio, ma con poteri distruttivi che non conoscevamo" (lo dice al corrispondente del Christian Science Monitor , 3 febbraio). I pescatori ora guardano il mare con sospetto. Hanno la sensazione di non conoscere più le loro coste: la forza di quell'ondata ha modificato i fondali, spostato banchi di sabbia, così chi andava a occhi chiusi tra scogli e secche ora è disorientato. Anche i banchi di pesce sembrano svaniti, e sulla costa a sud di Madras, in Tamil Nadu, i pochi che si sono spinti in mare negli ultimi tempi non hanno preso molto: pescatori che facevano alcune centinaia di rupìe al giorno ora dichiarano che se solo trovassero un altro lavoro che gli dia 100 rupie (un paio di euro) ai giorno rinuncerebbero a pescare (la fonte è ancora il Csm). D'altra parte molti, nelle zone colpite, temono che tornando a pescare perderanno il diritto ai risarcimenti governativi: così solo le barche più piccole sono tornate in mare, per necessità. Stiamo parlando delle barche che si sono salvate, si intende: perché in molti casi sono andate distrutte. E questo è il secondo problema. Le zone più colpite in questo senso sono Aceh e Sri Lanka, dove sono perse rispettivamente il 70 e l'80 percento delle imbarcazioni - piccoli pescherecchi e barchette, ossatura di un'industria locale su piccola scala. Ricostruire qui singifica ricostruire le flotte. I primi passi sono lenti - ieri la Fao ha consegnato al governo di Sri Lanka attrezzature per riparare barche che andranno ai cantieri navali della costa, un primo progetto da 380mila dollari cofinanziato con la Cooperazione tedesca.