Gabriele Romagnoli: Il premier lascia l´incarico. Il Libano resta senza governo
Così, per la seconda volta in un mese, il premier designato recapiterà le proprie dimissioni al palazzo presidenziale di Baabda. La prima volta fu dopo l´assassinio di Rafik Hariri, avvenuto il 14 febbraio: dopo due settimane Karame si era piegato al furore popolare rassegnando le dimissioni. Riassunto l´incarico a sorpresa, nell´assenza di candidati proposti dall´opposizione, il premier si è trovato nei fatti a vigilare su uno stato di paralisi politica minato dagli attentati.
Ad assestare l´ultimo colpo all´ipotesi di un governo di "salvezza nazionale" è intervenuto però il rapporto dell´Onu. Il verdetto dell´ispettore irlandese Peter Fitzgerald, incaricato dell´inchiesta sull´attentato di San Valentino, è piombato con tempismo quaranta giorni dopo la morte di Hariri. Contestato dalle file pro-siriane per il suo contenuto politico, il rapporto ha additato impietoso le inadempienze del governo, teorizzando la responsabilità quanto meno "per omissione" dei servizi segreti siriani e libanesi nell´assassinio dell´ex premier.
È una poderosa spallata alla residua rispettabilità dei governanti. Non a caso, assieme alla rinuncia di Karame è giunta la notizia del "congedo per un periodo di aspettativa d´un mese" del capo dei servizi segreti militari, il generale Raymond Azar, la cui testa è chiesta a gran voce dall´opposizione. Azar verrà sostituito "ad interim" dal generale Georges Khoury: un cristiano, reclutato dall´area del Mont Liban, tradizionale roccaforte dei maroniti.
Salutato l´avvicendamento come "un primo passo", l´opposizione ha imposto le sue condizioni: "La rapida costituzione di un governo accettabile che non provochi nessuno e che sia capace di organizzare libere elezioni entro la fine di maggio e non oltre".
Dal canto suo il rappresentante di Kofi Annan in Libano, Staffan de Mistura, ha invitato le parti ad astenersi da ogni provocazione, l´occhio rivolta ora a Israele: "I cacciabombardieri israeliani domenica hanno violato i cieli del Libano quindici volte sorvolando quasi l´intero territorio", ha protestato de Mistura. Facile interpretare il suo appello alla calma: da un lato a Israele e dall´altro, tacito, a Hezbollah, affinché non risponda con nuovi attacchi contro la Galilea arroventando un clima già potenzialmente esplosivo.