Giorgio Bocca: Scacco alla Regina

22 Luglio 2005
La regina di Inghilterra ha detto dopo le bombe di Londra: "Non riusciranno a farci cambiare il nostro modo di vivere". Una menzogna retorica che l'Occidente intero ha lodato come un esempio dello stile inglese, impavido e civile. È invece più che evidente che il terrorismo ha già cambiato il nostro modo di vivere riportandolo ai fantasmi, demoni, inquisizioni, limitazioni delle libertà, fanatismi, guerre di religione, razzismi che l'illuminismo si era illuso di aver superato; a un relativismo dominante per cui le analisi del terrorismo affluiscono in un mare irrisolvibile di contraddizioni, di supposizioni subito contraddette, di sentenze presuntuose immediatamente smentite.
Per dire: il terrorismo come rifiuto della modernità da parte dell'Islam? Ma quale Islam? Non certo quello di quanti in tutti i paesi islamici perseguono le riforme, le conquiste sociali, le libertà cioè la parte più avanzata di quelle società, la parte con cui continuiamo a colloquiare, di cui siamo amici.
Appaiono dunque, semplicistiche e segno di una opposta barbarie le definizioni di religione, di razza, di storia per cui il rapporto fra Occidente e mondo arabo viene presentato come uno scontro di blocchi contrapposti, del bene contro il male, della legge laica contro quella religiosa, di Maometto contro Voltaire.
Il conflitto non è unico e non è semplice: centinaia di migliaia di persone sono state uccise in Algeria e in altri paesi mussulmani dai movimenti e dalle sette integraliste, il terrorismo islamico ha fatto più vittime fra i mussulmani che fra i cristiani.
Il terrorismo come dice la regina Elisabetta è nemico del nostro modo di vivere? La definizione è generica e inesatta. L'Islam integralista, l'Islam dei poveri e credenti è diviso fra quanti inseguono il modello di vita occidentale e quanti lo combattono. Il paese simbolo di questa divisione è l'Arabia Saudita, il paese dei più fedeli alleati dell'Occidente, degli imitatori dell'Occidente in modo caricaturale e contemporaneamente quello che fornisce i maggiori aiuti economici e le più combattive reclute a Osama Bin Laden.
È rischioso anche cercar risposte nella storia come fa Enzo Bettiza forse per le memorie del sangue di un dalmata di prima linea anti musulmana. La storia è un presente passato che non si ripete e cercarvi lezioni per combattere e vincere il terrorismo è come cercarlo nelle guerre degli antichi romani. Ma non c'è nulla di chiaro, di comprensibile in questa violenza estrema, in queste stragi di massa, in questa sete di sangue.
Ci sono due momenti della civilizzazione umana che non arrivano al cuore del fenomeno, ai misteri insondabili dell'animo umano e degli istinti, alla parte del demonio, ma che certamente aiutano a capire il perché del terrorismo oggi, il perché di questa sanguinosa follia oggi e non ieri.
La prima è la rivoluzione tecnologica che ha cancellato la superiorità assoluta insuperabile del più forte e reso impossibile un dominio imperiale del mondo. Neppure il possesso esclusivo dell'arma delle armi è possibile, neppure la bomba per eccellenza, l'atomica, è di dominio esclusivo. E il terrorismo, cioè l'unico modo dei più deboli di far la guerra ai più forti, dispone di tutte le armi e dei mezzi sufficienti per attaccarli: gli esplosivi, i veleni, i mezzi di comunicazione, di informazione, di indagine, di ubiquità, di fuga, di travestimento, di inganno sono tutti a disposizione di chi vuol muovere guerra ai troni e alle dominazioni.
E il motivo di questa guerra non è affatto misterioso e non si riduce all'uso che può esserne fatto per arrivare alla ricchezza e al potere.
Il motivo esistenziale è che nessuno è più sicuro a questo mondo di quello che la regina di Inghilterra, con una presunzione davvero imperiale, chiama "il nostro modo di vivere" che è poi quello che rinnova le guerre, gli egoismi e le immani idiozie della più recente civilizzazione. È proprio il nostro modo di vivere che va cambiato.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …