Marina Forti: Il caviale, un cibo proibito
Alla Cites però stimano che la popolazione di storioni sia scesa del 70% dagli anni `70. Sono pesci che vivono in media 40 anni ma raggiungono la maturità sessuale tra i 6 e i 25 anni, e le femmine non sono fertili tutti gli anni. Le nascite così non tengono dietro alle morti: la pesca è la prima minaccia (se ne pescano troppi); le altre sono la perdita degli ecosistemi vivibili, l'inquinamento. Dunque tutte le specie di storione sono protette dalla Cites dal 1998. Da allora tutto il caviale esportato, importato e riesportato deve avere un documento della Cites (rilasciato dai singoli governi), rispettando un sistema di quote riviste di anno in anno.
Non è noto quale quota chiedessero per il 2006 i quattro paesi del Caspio, salvo che era minore di quella del 2005 (105 tonnellate complessive), che a sua volta era inferiore alle 147 tonnellate del 2004, che era crollata rispetto alle 300 tonnellate del 2003. La quantità prodotta diminuisce sia perché declina la popolazione di pesci, sia perché aumenta il commercio illegale (senza contare che nei paesi produttori c'è un ampio consumo interno, in gran parte non regolamentato).
Pesca e commercio illegale sono un grande business. Unione europea, Svizzera e Stati uniti, che hanno importato l'85% di tutto il caviale venduto legalmente tra il 1998 e il 2003, ha sequestrato nello stesso periodo 12 tonnellate di merce illegale. Ma il contrabbando ha dimensioni ben più ampie: Traffic, organismo di controllo che coopera con la Cites, non azzarda stime, ma secondo Armen Petrossian, il maggior importatore di caviale in Europa, il mercato nero si aggira sulle 100 tonnellate all'anno, quasi quanto il mercato legale. Petrossian spiega (all'agenzia Reuter) che il bando sull'import di beluga decretato a settembre dagli Usa ha avuto l'effetto contrario: far salire prezzi e contrabbando.
Sulle coste iraniane del Caspio intanto cresce il malumore: l'Iran, dicono là i pescatori, punisce la pesca illegale e organizza la pesca rispettando i periodi riproduttivi; ha anche dimezzato il numero dei pescatori negli ultimi 15 anni, con programmi di occupazione alternativa. La pesca illegale invece fiorisce nelle acque dei vicini, dicono - ma ora, quando in febbraio ricomincerà la stagione della pesca, il bando dell'export colpirà tutti.