Marina Forti: Iran, verso la denuncia all'Onu
L'accordo raggiunto con gli europei nel novembre 2004 è dunque sepolto. «Chiederemo un vertice d'emergenza all'Aiea in vista di portare avanti la nostra azione», ha detto Steinmeier. I tre ministri europei si sono poi riuniti in teleconferenza con la segretaria di stato Usa Condoleezza Rice: e questa ha dichiarato che gli Stati uniti si uniscono alla richiesta europea, chiederanno un vertice d'emergenza all'Aiea e chiederanno che l'Iran sia deferito al Consiglio di sicurezza «per non osservanza dei suoi obblighi internazionali». Gli Stati uniti non aspettavano altro. Mercoledì il vicepresidente Dick Cheney ha dichiarato a Fox News che l'amministrazione Bush chiederà al Consiglio di sicurezza «una risoluzione che potrebbe essere applicata tramite sanzioni».
Il comunicato dei tre ministri europei evita accuratamente di nominare la parola «sanzioni». E in ogni caso, prima bisogna che il vertice dell'Aiea decida effettivamente di deferire l'Iran al Consiglio di sicurezza. Finora paesi come la Russia e la Cina si erano detti contrari a una scelta simile. Ieri i toni di Mosca sono cambiati. Il ministro degli esteri Sergei Lavrov, che l'altro giorno si era detto «preoccupato» per la riapertura dei centri di ricerca atomica iraniani, ieri ha aggiunto che Tehran potrebbe perdere l'appoggio di Mosca se non riprenderà la moratoria. La Russia sta aiutando l'Iran a costruire il suo primo reattore elettronucleare, a Bushehr sulla costa del golfo Persico, e ha proposto all'Iran una joint venture per arricchire uranio insieme ma su territorio russo (il negoziato è aperto). «Troveremmo molto difficile continuare i nostri sforzi», ha detto Lavrov, a quanto riferisce l'agenzia Interfax. E alla radio Ekho Moskvy ha aggiunto che le dichiarazioni del presidente Mahmoud Ahmadi-Nejad su Israele aggravano ulteriormente la situazione, perché «danno argomenti a quanti sono convinti che si possa trattare la questione solo attraverso il Consiglio di sicurezza».
Dalla Cina è venuta per ora una dichiarazione generica: Pechino «spera che tutte le parti in causa mostrino moderazione e risolvano tutto questo nel quadro dell'Aiea e tramite pacifici negoziati», ha detto un portavoce del ministero degli esteri cinese (riferisce la Ap). Anche quando il Consiglio di sicurezza sarà investito della questione, le sanzioni non sono l'unico esito. Alla ricerca di un consenso, Londra ha invitato i ministri degli esteri del trio europeo con Usa, Russia e Cina, la prossima settimana.
Tehran intanto ribatte: «Non siamo preoccupati» dalla minaccia di deferire il caso al Consiglio di sicurezza, ha detto il vicesegretario del Consiglio di sicurezza nazionale. La reazione più forte è stata dei mercati del petrolio: il prezzo del greggio americano è salito a 64,70 dollari a barile.