Corrado Ruggeri: La ricetta del turismo

04 Luglio 2006
Alibi non sono più ammessi. Ora la Regione Lazio ha gli strumenti operativi necessari per poter governare il turismo e lo sviluppo economico legato a questo settore. La nuova legge è stata approvata dalla giunta dopo un lavoro certosino dell’assessore Raffaele Ranucci del quale, oltre al contenuto degli articoli, è stato apprezzato il metodo. Credendo nella concertazione, Ranucci ha messo intorno a più tavoli tutte le categorie interessate, ha ascoltato, spiegato, fatto pure richieste. Qualche volta, si racconta, si è perfino impuntato su alcune scelte ritenute irrinunciabili. I risultati gli danno ragione, perché la legge ha conquistato un ampio consenso: ora si tratta di saper amministrare un insieme di norme che hanno un indubbio valore. Perché con questa legge il Lazio ha finalmente una certezza normativa che consente di recuperare competitività. E proprio la competitività del territorio, insieme alla sostenibilità del turismo che vi verrà praticato e all’introduzione di un marchio di qualità regionale, sono fra le caratteristiche principali di questa legge che fissa in modo esatto e inequivocabile le competenze di Regione, Province e anche del Comune di Roma, che per la sua particolarità merita - e ottiene - un’attenzione a parte. Ci si occupa di organizzare e finanziare la formazione di cui si sente un bisogno assoluto e che può essere la garanzia di attività imprenditoriali vincenti. Questo dell’approvazione è un momento importante, che segue di appena qualche settimana il varo dell’Agenzia del turismo. Ora c’è soltanto da lavorare. Ispirandosi a un modello, il ‟modello Roma”, che ha fatto registrare dati straordinari per il turismo della Capitale e che sembra stia avendo effetti benefici, ad esempio, anche su Firenze, tornata a crescere negli arrivi e nelle presenze dopo anni di sofferenza. Ranucci dimostra idee chiare e volontà di fare: sarà un caso - e non lo è - ma nel ‟suo” Circeo è arrivata la Notte bianca, appena celebrata, e verrà con tutta probabilità replicata a settembre. Servono ora voglia e convinzione di poter riuscire, fantasia, capacità di amministrare i tesori che la natura ha generosamente fornito a questa regione. E investimenti, naturalmente. Pubblici e privati. Due impegni andrebbero presi subito. Saper gestire il decollo definitivo di tutto l’arcipelago pontino, luogo che Folco Quilici - ed il giudizio è di qualche valore - considera secondo per bellezza soltanto a Bora Bora. E provare a far rinascere il Terminillo, la ‟montagna romana” ormai quasi dimenticata. Per gli alibi, come si diceva, non c’è più spazio.

Corrado Ruggeri

Corrado Ruggeri (Roma, 1957-2023) è stato giornalista del “Corriere della Sera”, viaggiatore per passione e per lavoro. Ha scritto reportage da tutto il mondo per varie riviste specializzate ed è …