Corrado Ruggeri: Inquinamento. Il tuffo dei topi

24 Luglio 2006
Sventola bandiera bianca sul litorale di Fregene. Quella della resa. Al dramma dell’inquinamento, dell’aggressione ambientale, di un mare che si ribella ai maltrattamenti e produce, sotto forma di alghe tossiche, una specie di anticorpi nocivi all’uomo. Ce l’aspettavamo? Forse sì. Di sicuro lo temevamo. Perché pure a restar fermi sulla spiaggia, immobili sui lettini a leggere o sonnecchiare, fanno impressione quelle onde grigiastre che si riversano sulla sabbia. Anche se non nascondono veleni o pericoli: ma il mare di oggi è questo, brutto e, a volte, pericoloso. Colpa di molti di noi, di responsabilità antiche, di leggerezze collettive. Aldilà di ogni considerazione tecnica e specialistica, sulle ragioni e il futuro, è davvero surreale vedere una concentrazione umana sotto gli ombrelloni e il mare deserto, come se quel liquido fosse davvero un agente chimico infernale. Da molto tempo la vita del nostro litorale è cambiata. Anche in assenza di decisioni gravi, come è questa sul divieto di balneazione, tanta gente ha di fatto rinunciato a tuffarsi in mare. Si preferisce la piscina, con il cloro che non ha propriamente un buon odore, ma almeno non irrita la pelle e fa bruciare soltanto gli occhi, quando si esce, ma appena per qualche minuto. Ora, il problema è non trasformare un incidente, che speriamo momentaneo, in una tragedia epocale. Specialisti come siamo dell’autoflagellazione, potremmo anche inventarci chissà quali storie di scorie chimiche che da Fregene, magari, si propagheranno chissà dove. Il problema c’è, va affrontato con razionalità e possibilmente anche risolto in fretta. E sarebbe anche opportuno che gli amministratori fossero presenti, o almeno rintracciabili con rapidità, durante simili emergenze. Ma nessuno deve smarrire il buon senso e tutti devono ricordare che con particolari condizioni atmosferiche, molto caldo e un mare non certo cristallino, accade in numerosi paesi del mondo che la balneazione venga temporaneamente sospesa. Semmai, serve altro. Capire se queste alghe sono davvero tossiche o no. Se bisogna prendere sul serio un divieto che viene revocato e poi ripristinato. Nell’incertezza, sembra prevalere chi grida più forte perché è più coinvolto di altri, come i titolari degli stabilimenti, che naturalmente tendono a minimizzare. Intanto, i topi sono morti, sacrificati per gli esperimenti. E nessuno, questa volta, si è occupato di loro.

Corrado Ruggeri

Corrado Ruggeri (Roma, 1957-2023) è stato giornalista del “Corriere della Sera”, viaggiatore per passione e per lavoro. Ha scritto reportage da tutto il mondo per varie riviste specializzate ed è …