Eva Cantarella: Un dio bellicoso pieno d'amore

24 Luglio 2006
Ventun luglio 1969. Per la prima volta un essere umano sbarca sulla Luna. La capsula spaziale che lo porta si chiama Apollo. Chi scelse il nome conosceva il rapporto tra due importanti figure mitologiche: Apollo, appunto, dio del Sole e della luce; e Selene, la luna (identificata, oltre che con Artemide, con la dea infera Ecate, legata alle tenebre). Oggi ci si prepara a raggiungere Marte. Il razzo e la navicella che compiranno l’impresa hanno, di nuovo, un nome greco: Ares, dio della guerra, di cui Marte è il corrispondente romano. Nella sua veste ufficiale portatore di lacrime e lutti, Ares era anche associato all’amore (la sua duplice natura è evidente nel dipinto che a lui dedicò Velázquez nella foto). Gran seduttore, amante della bellissima Afrodite, a volte incorreva pure in disavventure boccaccesche: un giorno, ad esempio - il racconto è in Omero - scoperto in flagrante da Efesto, marito di Afrodite, venne incatenato al letto con catene d’oro, fra il divertimento e l’invidia degli altri dèi: chi di loro non avrebbe voluto godere dei favori di Afrodite? Ma la relazione continuò, e da essa, dicono alcuni, nacque Eros, l’Amore. Storie antiche, che i nomi dei veicoli spaziali richiamano alla mente, certamente non a caso. Nel momento in cui scienza e tecnologia consentono imprese che ci proiettano verso l’ignoto, si vuole, ancora una volta, evocare un passato che in un mondo di incertezze rimane un punto fermo. Questo sembra dirci, oggi, ancora una volta, la nomenclatura spaziale.

Eva Cantarella

Eva Cantarella ha insegnato Diritto romano e Diritto greco all’Università di Milano ed è global visiting professor alla New York University Law School. Tra le sue opere ricordiamo: Norma e sanzione …