Inge Feltrinelli: "Günter Grass, uno shock. Non riesco ad accettarlo"
«Sono sconvolta», dice al telefono Inge Feltrinelli, amica ed editrice storica di Günter Grass, che esordì in Italia nelle edizioni di Giangiacomo. «Per me è uno shock. Conosco Günter da oltre quarant'anni e non riesco a capire come abbia potuto vivere finora con questo macigno. E' rimasto in silenzio per oltre mezzo secolo. Un mistero, una rimozione indecifrabile». Un sentimento di sorpresa, quasi di incredulità, è quello espresso da Inge Feltrinelli, legata allo scrittore da un'antica complicità intellettuale, rafforzata dalla comune radice tedesca. Riaffiorano i ricordi dei primi incontri a Milano, al principio degli anni Sessanta, quando uscì in Italia Il tamburo di latta, forse il capolavoro. «Francamente io non capisco. Non riesco ad accettare che un uomo con la personalità di Günter abbia atteso tutti questi anni prima di parlare d' una cosa così decisiva. Proprio lui che è il simbolo dell'antifascismo, lo scrittore che con maggiore espressività è riuscito a raccontare la Germania nazista, l'autore più engagé che io abbia mai frequentato, l'intellettuale di sinistra impegnato al fianco di Willy Brandt. Ci crede se le dico che sono fuori di me? Sì, provo una grande tristezza».