Vanna Vannuccini. Ahmadinejad. Bush non è nulla davanti a Dio

14 Settembre 2006
Bush aveva lanciato ieri il più violento attacco a Teheran mai pronunciato finora contro il governo iraniano. ‟Un regime della tirannide” che ‟paragonabile alla rete terroristica di Al Qaeda”, così lo aveva definito. La risposta iraniana non si è fatta aspettare e, com’era prevedibile, Ahmadinejad è stato ancora più provocatorio e intransigente. ‟Bush non è nulla davanti a Dio”, ha detto il presidente iraniano. Un Dio che invece, ha affermato, sta dalla parte della Repubblica islamica. ‟Siamo sicuri che il mondo si sta rapidamente incamminando verso il governo del puro Islam del Profeta Maometto”. Una frase che suona come una incredibile provocazione alle orecchie dei teorici intorno a Bush, convinti che la marea montante del fondamentalismo islamico possa essere fermata solo con la forza. Questo nuovo botta a risposta tra Washington e Teheran giunge nel mezzo di un pericoloso braccio di ferro sul programma atomico iraniano. Il ministro degli Esteri francese ha messo in guardia da ‟uno scivolare in una guerra delle civiltà”. ‟Il Bene e il Male non vengono decretati dall’Occidente”, ha detto Douste-Blazy. ‟Uno scontro tra un blocco musulmano e un blocco occidentale è inaccettabile. Oggi più che mai deve essere mantenuto in piedi il dialogo con l’Iran”. La cancelliera tedesca Merkel ha ribadito di essere a favore di una soluzione diplomatica della crisi (‟I mezzi militari non sono un’opzione nei confronti dell’Iran”) ammonendo tuttavia che ‟non si può permettere all’Iran di nuocere alle Nazioni Unite”. D’Alema ha ribadito che l’Iran non deve dotarsi di armi atomiche. ‟L’Iran è a un bivio e deve decidere quale strada prendere. Va incoraggiato a fare una scelta positiva. La soluzione va ricercata sul piano politico e negoziale”. In serata, la tv iraniana ha annunciato che il caponegoziatore Ali Larijani era partito da Teheran diretto in Spagna dove oggi avrà l’atteso colloquio con Javier Solana. A Solana gli europei hanno dato mandato di ottenere ‟chiarimenti” sulla risposta di Teheran al pacchetto di incentivi offerto dai 5+1, ma il responsabile europeo per la politica estera dovrà cercare di ottenere molto di più. Secondo chi l’ha letto infatti, il testo consegnato dagli iraniani il 22 agosto non è nemmeno una risposta vera e propria ma una esposizione delle ben note posizioni iraniane, in particolare sul diritto all’arricchimento dell’uranio. L’Iran chiede una zona denuclearizzata in Medio Oriente. Unica concessione, la volontà di rimanere nel Trattato di Non Proliferazione. Teheran ha inoltre annunciato ieri di aver prodotto il primo bombardiere made in Iran, simile all’F18 americano ‟ma più potente”, è stato detto, ‟capace di lanciare bombe e razzi”. Ahmadinejad ha scelto di rispondere a Bush in occasione di un grande evento per i fedeli sciiti: una conferenza internazionale sul Dodicesimo Imam, il Mahi scomparso che è al cuore del credo sciita. ‟Tutto - cultura, economia, progresso - esiste solo grazie al Dodicesimo Imam”, ha detto il presidente che è considerato un devoto del Mahdi, che secondo gli sciiti un giorno tornerà sulla terra per portare pace e giustizia. Ahmadinejad è tornato anche su suoi tentativi di dialogo diretto con Bush ai quali il presidente Usa non ha risposto. ‟Un tale dibattito è il modo migliore per realizzare la pace”, ha detto, chiedendo nuovamente un confronto alla prossima Assemblea generale dell’Onu.

Vanna Vannuccini

Vanna Vannuccini è inviata de “la Repubblica”, di cui è stata corrispondente dalla Germania negli anni della caduta del Muro. Ha seguito le Guerre balcaniche, lavorato in diversi paesi e, …