Tullio Kezich: I costi del Gattopardo e l’omaggio a Visconti

31 Ottobre 2006
Un sorrisetto intinto di ironia napoletana è quello che dedicherebbe Goffredo Lombardo alla notizia che la Festa di Roma l’ha ricordato ieri con l’umile ‟peplum” Romolo e Remo anziché con una delle sue produzioni più ambiziose. Se proprio si voleva frugare negli scaffali bassi della Titanus, com’è nel gusto di certa cinefilia, era meglio scegliere uno dei melodrammi di Matarazzo o Poveri ma belli. Ma nonostante il cavallo sbagliato, il meritatissimo giro d’onore ha avuto luogo lo stesso; e valida è apparsa l’idea di abbinare l’omaggio a Lombardo alla celebrazione del centenario viscontiano. Il nesso si coglie andando in giro fra le bacheche della mostra ‟Luchino Visconti e il suo tempo”, una rassegna da non perdere che resterà aperta all’Auditorium anche dopo la chiusura della Festa. Nel riunire documenti e fotografie, da brava figlia della grande Suso che fu il braccio scrivente del Conte, Caterina d’Amico de Carvalho ha voluto sottolineare l’importanza del rapporto fra il regista e i produttori: dal munifico Salvo d’Angelo che rese possibili La terra trema e Bellissima alla Lux di Riccardo Gualino uscita malconcia dalla battaglia di Senso, dall’occhiuto Franco Cristaldi (leggere la sua lettera di penetranti critiche a Vaghe stelle dell’orsa) al fedele Mario Gallo di Morte a Venezia. Quanto a Lombardo, fu la colonna portante di due capolavori: Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo. Sulla dialettica chiaroscurale fra Luchino e Goffredo qualcuno scriverà tosto o tardi un libro, per il quale nelle sale dello Spazio Risonanze si pescano importanti indicazioni. Vale la pena di citare il telegramma che Lombardo, trovandosi a New York dove tentava di convincere gli americani a coprodurre The Guepard, inviò nel gennaio ‘62 a Suso: ‟Riservatamente sceneggiatura Gattopardo reazioni negative dicono lenta senza interesse et dialoghi filosofici interminabile stop vogliono inoltre film massimo due ore stop preventivo inviatomi est folle et mie richieste anche con Lancaster ottengono solo ilarità stop per favore studia possibilità eliminare scene et situazioni maggior costo et lunghezza parlandone come tua idea con Visconti stop aiutami grazie Goffredo Lombardo”. Dall’incunabolo emerge una situazione complessa: da una parte Luchino con le sue richieste di qualità e grandiosità, dall’altra il produttore costretto a tener d’occhio costi e ricavi; e in mezzo Suso, chiamata a mediare in prima persona da un Goffredo che per una volta non sorride affatto. Preoccupatissimo, non osa appellarsi direttamente al Maestro onde uscire dalla situazione di stallo; e il bello è che a onta di tutto Il Gattopardo si fece.

Tullio Kezich

Tullio Kezich (1928-2009), autore di numerosi volumi e commediografo largamente rappresentato, è stato critico cinematografico al “Corriere della Sera”. Con Feltrinelli ha pubblicato la biografia di Fellini, Federico, nel 2002 …