Michele Serra: L'amaca di mercoledì 17 gennaio 2007
17 Gennaio 2007
Ma perché quasi ogni critica dell’opposizione viene definita "insulto" dalla maggioranza? E viceversa? Che cos’è questo isterismo (in favore di telecamere e taccuini) che trasforma una normalissima e perfino blanda dialettica politica in insopportabile affronto, in onta da lavare col sangue? Siamo l’unico Paese europeo nel quale criticare il governo israeliano significa essere "antisemita", e simpatizzare con Israele vuol dire essere come minimo imperialista. Nel quale dissentire da Bush attira l’accusa di essere collusi con Bin Laden, e criticare il fondamentalismo islamico scatena l’accusa di razzismo. Peggio ancora, perfino le noiosissime dispute su noiosissimi temi economici e fiscali vengono affrontate con animosità da spadaccini nevrastenici, che non vedono l’ora di infilzarsi come tordi.
A giudicare da certi titoli di giornale, e da certe dichiarazioni di politici (magari rese in pullover nel giardino di casa, una tranquilla domenica pomeriggio), l’Italia parrebbe un paese in preda a convulsioni rivoluzionarie e tumulti di strada. Invece, poi, il lunedì si ritrovano tutti dalle parti del Pantheon per l’aperitivo: e nessuno sembra presentare ecchimosi.
Michele Serra
Michele Serra è nato a Roma nel 1954, è vissuto quasi sempre a Milano e ora abita in Appennino. Giornalista, scrittore, autore teatrale, scrive su “Repubblica” la rubrica l’Amaca e sul Post …