La morte di Ballard. Uno sciamano per l'apocalisse contemporanea

21 Aprile 2009
Nel corso della sua più che quarantennale carriera, James Ballard è stato tra i principali codificatori di un genere letterario che solo chi ha abitato consapevolmente il Novecento poteva praticare: la fantascienza del presente. Più vicino a Kafka che a H.G. Wells, lo scrittore britannico nato a Shangai nel 1930 ha rivoltato genialmente il nostro orizzonte quotidiano fatto di prodotti seriali e teleschermi pulsanti per illustrare il traumatico, allucinante salto nel futuro compiuto dalla specie umana nell'ultimo mezzo secolo. Così come all'autore della Metamorfosi fu sufficiente un comunissimo interno praghese degli anni Dieci per dare una terrificante anteprima sul totalitarismo concentrazionario che da lì a poco avrebbe sconvolto l'Europa, a Ballard sono bastati una riproduzione serigrafica di Marilyn Monroe e l'oggetto simbolo del progresso secondo-novecentesco (l'automobile) per dimostrare come - proprio attraverso i nostri presunti strumenti di emancipazione - l'idea stessa di uomo concepita a partire dal Rinascimento, semplicemente, non esisteva più. Al suo posto, un essere oscuro, deviato, schizoide, molto lontano dal prototipo immaginato dagli speranzosi chierici di progressismo e umanesimo.
Senza ricorrere alle polverose macchine del tempo di Wells, né agli Imperi Galattici di Isaac Asimov oggi già vecchi per eccesso di razionalismo, e nemmeno alle ben più attuali parabole distopiche di Philip Dick ambientate su scenari spaziali e temporali a noi remoti, la grande scommessa di Ballard è stata quella di descrivere al contrario il nostro mondo (il nostro mondo qui e ora) dimostrando come avesse poco a che fare con la promettente versione spacciata in via ufficiale da istituzioni politiche, scuole dell'obbligo e organi di informazione. Ecco allora che un presunto ricettacolo di civiltà organizzata al meglio delle sue possibilità (il grattacielo londinese de Il condominio) si trasforma in un barbarico bagno di sangue tra vicini di casa regrediti a uomini dell'età della pietra. Ecco che un ospedale psichiatrico (dove è ambientato La mostra delle atrocità, forse il capolavoro di Ballard) diventa il luogo ideale per raccontare la schizofrenia da bombardamento massmediatico da cui in realtà sarebbero affetti tutti gli uomini contemporanei ufficialmente sani di mente, per i quali il diaframma tra interiorità e immaginario collettivo è ormai andato in frantumi. Ecco che negli incidenti automobilistici di Crash il feticismo, la tecnologia e la perversione diventano l'ultimo rifugio delle pulsioni sessuali. Ed ecco infine che il supremo non luogo dei nostri giorni (il centro commerciale di Regno a venire) si rivela il luccicante, coloratissimo catalizzatore di tutta la violenza repressa dagli abitanti dei quartieri residenziali.
Il primo grande romanzo a gettare totalmente in farsa le conquiste della modernità fu Bouvard e Pécuchet di Flaubert, dove si raccontava come l'oggetto intellettuale simbolo del secolo dei lumi (l'Enciclopedia) fosse in grado di generare stupidità allo stato puro. Nella Dialettica dell'illuminismo, Adorno e Horkheimer si sforzano di dimostrare come la strada del progresso razionale preveda in sé il ribaltamento nella barbarie. Pasolini parlava di un nuovo Medioevo e perfino un personaggio compassato come Harold Bloom nel suo Canone occidentale paventa l'arrivo di una teocrazia audiovisiva dove la tecnologia è il veicolo su cui viaggiamo verso inedite forme di subumanità.
James Ballard tutto questo ha avuto il merito di metterlo in scena. Ma l'ha fatto da romanziere, vale a dire più con curiosità (anche morbosa) e senso della scoperta che non stracciandosi le vesti. Raccontando sì di apocalissi contemporanee, ma alternando le vesti dello scienziato e dello sciamano senza mai indossare quelle di Cassandra, e riportando l'apocalisse al suo significato letterale: rivelazione di senso. Ed è stato questo, il merito che lo consegnerà alla storia della letteratura: aver svelato, libro dopo libro, di che sostanza sono fatti i sogni, le speranze e le pulsioni dell'uomo contemporaneo.

J.G. Ballard

James Graham Ballard (1930-2009) è considerato uno dei più interessanti e originali scrittori inglesi contemporanei. Innovatore della letteratura fantascientifica, si concentra sugli effetti che la modernità produce su psiche e …