Il 19 luglio del 2011 si è spento Boris Biancheri

19 Luglio 2012
Il 19 luglio dell’anno scorso si è spento Boris Biancheri. Negli articoli che hanno parlato di lui dopo la sua morte, puntualmente è sempre comparso il sostantivo ‟diplomatico”. Perché in effetti è stato un grande ambasciatore, a Tokyo, a Londra, a Washington. Tu lo vedevi e quasi lo sentivi il mondo che aveva conosciuto, e quel mondo Boris lo restituiva a misura di conversazione come fosse immediatamente condivisibile. Un patrimonio comune. Perché uno dei suoi tratti fondamentali, era il garbo. Mai come in lui questa parola si è mostrata in pienezza di significato. Boris Biancheri sembrava venire da lontano – e il suo Baltico in fondo era una di queste lontananze –, ma coltivando una sorta di vero piacere della prossimità. In casa editrice si è sempre preoccupato del lavoro altrui, esprimendo un rispetto della professionalità mai affettato o provvisorio.
Abbiamo molto voluto bene all’uomo e ai suoi racconti – quel suo mondo immaginario, pieno di figure che sembrano sempre tutelare il proprio calore e difendersi dal freddo, anche dal freddo dell’intelligenza.
Lo ricordiamo oggi come un amico e come lo scrittore che abbiamo avuto il privilegio di pubblicare.

Carlo Feltrinelli

Boris Biancheri

Boris Biancheri (1930-2011) è nato in Italia da padre ligure e da madre di origine russa. Ha girato il mondo e ha trascorso parte della vita in Grecia, Francia, Giappone, …