Alla scoperta del mondo e di se stessi con "Le piccole libertà" di Lorenza Gentile

27 Agosto 2021

L’autrice scrive una lettera agli insegnanti per spiegare com’è nato il suo amore per la lettura e come, grazie a questo amore, i ragazzi possono trovare loro stessi.

Care prof e cari prof,

dove nasce l’amore per la lettura? Per me è nato in una libreria, una libreria leggendaria, la Shakespeare and Company a Parigi, dove ho lavorato e addirittura vissuto per alcuni mesi. E dove mi piacerebbe condurre i ragazzi in un viaggio alla scoperta del mondo e di se stessi.

Sta per cominciare un nuovo anno scolastico, che speriamo di trascorrere in presenza.

La presenza è tutto, soprattutto a scuola. Sono stati tempi duri. Abbiamo imparato che poter condividere esperienze senza la mediazione di uno schermo è la cosa più preziosa. Soprattutto per i ragazzi, che hanno bisogno di uno scambio continuo per crescere. Hanno bisogno di incontrarsi.

Questo romanzo è anche per voi, per i vostri studenti, perché è una storia sul potere dei libri e sull’importanza degli incontri: gli incontri con i libri e con le persone, che ci possono cambiare, a volte anche salvare. Possono determinare il nostro destino.

Le piccole libertà ha come protagonista una ragazza con una vita perfetta sulla carta, peccato che non sia la sua. Ha seguito i consigli degli altri: si è laureata in una cosa che non le interessa, ha un lavoro che non le piace veramente (anche se non lo vuole vedere). È condizionata da sempre dalle aspettative dei genitori. Ma grazie a una zia speciale, Vivienne - una sorta di zia Mame, colta tanto quanto, ma molto più giramondo - si troverà a partire per Parigi ed essere accolta nella leggendaria libreria Shakespeare and Company. Durante il suo soggiorno, mentre si lancia sulle tracce della zia, sparita da sedici anni, qualcuno orchestrerà la sua rinascita.

Il romanzo prende spunto da una mia esperienza personale: io stessa sono stata ospite della Shakespeare and Company nel 2011. Lì ho conosciuto un mondo fatto di libri e di persone che li amano, che vengono da tutte le parti del mondo. George Whitman, il fondatore, ha iniziato ad accogliere giovani viaggiatori fin dall’apertura, nel 1951, ribattezzandoli tumbleweed, come le sfere di arbusti che si trovano nelle praterie americane, perché come loro "rotolano per il mondo sospinti dal vento”. Oltre a loro, hanno frequentato la libreria molti scrittori importanti tra cui Henry Miller, Anais Nin, James Baldwin e tutt’ora la frequentano i più grandi nomi della letteratura.

In quella libreria ci sono arrivata persa, disillusa, e lì ho scoperto un mondo magico, una Parigi alternativa, letteraria, bohémien, che mi ha spinto, oltre ad aprirmi al mondo, anche a diventare scrittrice. Ho ritrovato il piacere per la lettura, la leggerezza, la curiosità per quello che mi circondava, la gioia per la vita. Ho capito che la felicità non sta nell’ottenere, ma nel perdere. È stata una delle esperienze più importanti della mia vita, per questo ho voluto trasformarla in un romanzo.

Penso che questo romanzo sia giusto per i ragazzi perché parla del potere che hanno i libri di cambiarti la vita. L’abitudine alla lettura inizia sui banchi grazie al vostro grande lavoro ed è uno dei più preziosi tesori che possano portarsi dietro nella vita. Leggere può essere un piacere oltre che uno strumento di crescita personale. I libri ci “parlano”, suggeriscono risposte, stimolano domande. Non sono separati dalla vita. Leggere ci può salvare.

Nelle scuole fate un lavoro importante: date ai ragazzi l’opportunità di essere la versione migliore di se stessi. Penso che abbiano bisogno di diventarne consapevoli.

Ma questo è anche un libro sul valore del viaggio come scoperta. Allontanarsi dal solito punto di vista, dalla situazione in cui ci sentiamo incastrati per vedere il mondo e vedersi con occhi nuovi.

Un libro sull’importanza di trovare la propria strada, cosa ci piace davvero a prescindere dalle aspettative altrui. Sul riappropriarsi della libertà di essere se stessi. Trovare la propria autenticità, la giusta distanza dal contesto in cui si è cresciuti, per poter essere indipendenti. E quindi felici.

Prenderci le nostre piccole sane libertà ci avvicina a chi siamo veramente.

“Ci sono piccole libertà che ci cambiano per sempre” dice zia Vivienne, “perché tante piccole libertà ne fanno una grande”.

Penso che i ragazzi, come tutti noi, abbiano bisogno di chiedersi cosa sia la vera libertà, cosa conti davvero nella vita. E spero che questo romanzo, nel suo piccolo, possa aiutarli a trovare una risposta. O quanto meno a porsi la domanda.

Un caro saluto,

Lorenza Gentile

Le piccole libertà di Lorenza Gentile

Oliva ha trent’anni, una passione segreta per gli snack orientali e l’abitudine di imitare Rossella O’Hara quando è certa di non essere vista. Di lei gli altri sanno solo che ha un lavoro precario, abita con i genitori e sta per sposare Bernardo, il sogno di ogni madre…