“Se non ero buono nemmeno per disegnare un frutto, che non deve esprimere particolari emozioni e vivere movimentate avventure, figuriamoci un fumetto.” Gli sceneggiatori, in media, non sanno disegnare. Però fare lo sceneggiatore è un mestiere, un mestiere che si può imparare. Forte di una lunga e ricca esperienza come autore e, insieme, come docente, Tito Faraci ha scritto un manuale di sceneggiatura per fumetti. O meglio, scrive lui, “questo è anche e soprattutto un manuale, perché contiene un metodo. Potrei dirvi il mio metodo. Sarebbe giusto, ma allo stesso tempo sbagliato, scorretto. È il metodo che uso io. Non è l’unico metodo che esiste al mondo, ma posso assicurarvi che funziona. Ed è importante questo, per un metodo. Deve funzionare”. Con un minimo di esperienza e talento, chiunque può inventarsi un inizio interessante, intrigante. E per il finale una soluzione si trova sempre. Male che vada, vivranno tutti felici e contenti. Ma quando arriva il momento di scrivere la sceneggiatura è un altro paio di maniche. Avete cominciato bene, sapete da che parte andrete a finire. Adesso però dovete rendere avvincente il tragitto, per evitare che il lettore cominci a correre – e scorrere, con lo sguardo – verso la fine, girando le pagine in fretta. Tra le regole per scrivere un buon soggetto, gli errori da evitare e le dritte per una sceneggiatura fatta come si deve, si incontrano Tex, Zagor, Diabolik, Dylan Dog, Lupo Alberto, Spider-Man, Topolino, Pikappa e altri grandi personaggi del fumetto italiano e non solo. Leggete questo libro e poi “potrete anche sperimentare, uscendo dai canoni dei generi, violando le regole. Potrete farlo perché saprete quali sono questi canoni, queste regole”.
“Tutto ti può perdonare un lettore, tranne la noia.”
Come si fa una storia? Come si crea un personaggio? Come si sviluppa un soggetto? Un grande maestro del fumetto confessa tutto nel più completo (e divertente) manuale di sceneggiatura che sia mai stato scritto.