Descrizione

“Europa ci mandava segnali, e noi eravamo lì per cercarla.”

Il Continente, imbarbarito e senz’anima, ha dimenticato le sue origini e persino il suo nome. Per ritrovarlo, quattro Argonauti occidentali battono il Mediterraneo fino alle coste del Libano, dove accolgono a bordo della loro barca ultracentenaria una giovane profuga siriana che chiede di fuggire con loro verso ovest. La chiamano Europa, dalla scritta sul foglio che ha mostrato loro al suo arrivo, e quel nome, pur sconosciuto, risuona loro nelle orecchie. In quella giovane silenziosa rivive presto la leggenda della principessa fenicia rapita da Giove-toro, mentre il viaggio attraversa le meraviglie del mare aperto ma anche la deriva di un mondo fuori controllo – clima impazzito, guerre, migrazioni e turismo di massa – che si intrecciano in un racconto in bilico fra il presente e i millenni. Ingravidata in sogno dal re degli dei, la ragazza si svela come la Grande Madre e, nel vedere per la prima volta la sua nuova terraferma, esprime la propria gioia in modo tale che i compagni, commossi, decidono di dare al continente il nome di lei. La sua epopea li aiuterà a comprendere il senso della loro patria comune. Come dichiara l’autore, nella nuova intensa postfazione a questa nuova edizione, “scritto di notte in mezzo a una tempesta di visioni, questo libro, ridotto all’essenza, altro non è che la dichiarazione d’amore per una migrante: […] nulla vi era di più adatto della storia di quella donna coraggiosa che attraversava un mare in tempesta, sbarcava dopo mille peripezie e creava una stirpe nuova, additandoci la strada di un rinascimento”.

Recensioni d'autore

  • Ha riscritto al femminile l'epica del continente europeo.

  • Inseguendo quattro moderni argonauti alla ricerca della bellezza perduta.

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  • Europa è il sogno di chi una patria non l'ha potuta avere per guerra, povertà, sventura.

  • Le scottanti questioni di oggi tra migrazioni, secessioni, conflitti, turismo di massa...

  • Bellissimo poema.

  • Ripercorre l'epica del continente, mescolando leggenda e realtà, comprese le tragedie del nostro tempo.

  • La scrittura di Rumiz è quasi uno stordimento, si potrà dire perfino un delirio letterario impreziosito dai rari abbandoni endecasillabi.

  • Un poema che si rivolge all'Europa imbarbarita e senz'anima.

  • Un'impresa potente, visionaria.

  • Un'opera epica di grande spessore.

  • Rumiz sta nella tradizione di Terzani e Kapuscinski, Chatwin e William Least Heat-Moon, Kerouac e Cees Noteboom.

  • Ha la naturalezza del respiro.

  • Il mito della fondazione del continente interrogandosi sulle sue origini e valori.

  • Il confuso presente e il nebuloso destino del nostro continente.

Conosci l’autore

Paolo Rumiz

Paolo Rumiz, triestino, è scrittore e viaggiatore. Con Feltrinelli ha pubblicato La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con Francesco Altan; 2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe. Con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), La cotogna di Istanbul (2010, nuova edizione 2015; Audiolibri “Emons-Feltrinelli”, 2011), Il bene ostinato (2011), la riedizione di Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014), Il Ciclope (2015), Appia (con Riccardo Carnovalini; 2016), Il filo infinito. Viaggio alle radici d'Europa (2019), Il veliero sul tetto. Appunti per una clausura ​(2020) e, nella collana digitale Zoom, La Padania (2011), Maledetta Cina (2012), Il cappottone di Antonio Pitacco (2013), Ombre sulla corrente (2014), Gulaschkanone (2017).

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Extra

Dettagli

Marchio: 
FELTRINELLI
Data d’uscita: 
Marzo, 2023
Collana: 
Universale Economica
Pagine: 
336
Prezzo: 
13,00€
ISBN: 
9788807897429
Genere: 
Narrativa, Tascabili 
Illustratore: 
Cosimo Miorelli