Descrizione

Dieci ragazzini in scooter sfrecciano contromano alla conquista di Napoli. Quindicenni dai soprannomi innocui – Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone –, scarpe firmate, famiglie normali e il nome delle ragazze tatuato sulla pelle. Adolescenti che non hanno domani e nemmeno ci credono. Non temono il carcere né la morte, perché sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Sanno che “i soldi li ha chi se li prende”. E allora, via, sui motorini, per andare a prenderseli, i soldi, ma soprattutto il potere. 
La paranza dei bambini narra la controversa ascesa di una paranza – un gruppo di fuoco legato alla Camorra – e del suo capo, il giovane Nicolas Fiorillo. Appollaiati sui tetti della città, imparano a sparare con pistole semiautomatiche e AK-47 mirando alle parabole e alle antenne, poi scendono per le strade a seminare il terrore in sella ai loro scooter. A poco a poco ottengono il controllo dei quartieri, sottraendoli alle paranze avversarie, stringendo alleanze con vecchi boss in declino.
Paranza è nome che viene dal mare, nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti.
Roberto Saviano entra implacabile nella realtà che ha sempre indagato e ci immerge nell’autenticità di storie immaginate con uno straordinario romanzo di innocenza e sopraffazione. Crudo, violento, senza scampo.

E ti pare che io mi metto paura di un bambino come te?
Io per diventare bambino c’ho messo dieci anni, per spararti in faccia ci metto un secondo.

roberto saviano la paranza dei bambini - materiale promo

Saviano racconta, in forma letteraria, un destino comune a tanti quindicenni in diversi angoli di mondo – tra cui Napoli e il Sud Italia –, dove la vera risorsa è non temere la morte e avere a disposizione molti anni per farsi la galera. 

La paranza dei bambini è un romanzo ispirato a fatti veri.

Video

Recensioni d'autore

  • Il nuovo fenomeno camorristico di Napoli (il nome marinaro nel gergo della malavita sta a indicare i giovani criminali) in una storia shakespeariana, con personaggi inquietanti nel loro disagio e nella percezione della vita e della realtà che restituiscono, ragione per cui è diventato in pochi mesi uno spettacolo e già si parla anche di un film.

  • E' l'empatia più della denuncia che la camorra non gli perdona.

4 4
  • Un testo crudo, violento, senza scampo.

  • Una bella prova di scrittura, con dialoghi vibranti e l'uso di un dialetto raffinato, per una storia legata alla cronaca più che alla fantasia.

  • Questa è la storia di formazione di un gruppo di ragazzini, il loro però non è il passaggio da infanzia ad adolescenza, il loro è da infanzia a esercito, da bambini a soldati.

  • Questa volta lo scrittore partenopeo sembra averla azzeccata.

  • Ha sconvolto le classifiche battendo i grandi classici come l'immancabile Harry Potter.

  • Giocare alla guerra ... è una via senza ritorno anche per il più spietato dei boss... Chissà cosa sarebbe accaduto se Maraja e i suoi amici, prima di perdersi definitivamente dentro un'illusione che può portare solo alla distruzione, avessero provato a recitare Sofocle o Euripide...

  • Giovanissimi cresciuti a pane e rabbia nei vicoli di un quartiere che intendono ora conquistare con pistole e mitra. Vogliono bruciare tutto e subito, la loro vita e quella degli altri.

  • Saviano promosso a pieni voti. Antonio D'Orrico promuove La paranza dei bambini

  • Piccoli Savastano crescono.

  • Le nuove generazioni a cui la camorra ha tolto l'infanzia per arruolarle verso un futuro di sangue.

  • Un segno forte nei confronti delle trasformazioni costanti del noir, capace di mescolare immaginazione e inchiesta, ricostruzione puntuale della possibile verità e libertà creativa che trasforma il disagio collettivo in forma artistica e successo popolare.

  • Giovanissimi criminali decisi a conquistarsi un posto al sole nell'era di Facebook e di WhatsApp. Se sbagliano qualcosa, è perché non hanno ancora imparato a gestire bene i social media, a sapere come si rivendica un omicidio prima che se ne impossessi qualcun altro. Ma c'è sempre l'ISIS da cui imparare.

  • Il titolo viene dall'inchiesta dei pm di Napoli sulle baby gang che uccidono per strada. In Gomorra i due quindicenni che sparano sembrava una trovata. Purtroppo è diventata realtà.

  • Un romanzo crudo e senza scampo.

  • Dieci ragazzini senza radici e senza un futuro che rispondono a un solo credo: i soldi li ha chi se li prende.

  • L'ascesa di una piccola banda di ragazzini in una Napoli fuori controllo, dove l'unico ordine è quello imposto dalla criminalità.

  • Per raccontare questi adolescenti armati, quindicenni che non temono il carcere nè la morte, Saviano ha seguito il metodo di Franco Rosi nel film "Le mani sulla città".

  • Un racconto che unisce il mare e le giovinezze dissipate.

  • Non è un ibrido tra fiction e cronaca, è un romanzo-romanzo in cui l' autore si prende (finalmente) la libertà di creare. Personaggi, situazioni, relazioni.

  • Le bande di delinquenti minorenni diventati boss a colpi di pistola, il volto più giovane della malavita napoletana che lo scrittore promette di raccontare «con tutta la bestialità e l'umanità possibile».

  • Laddove in «Gomorra» la finzione letteraria serviva come puro espediente per coprire, almeno in parte, la nuda cronaca dei fatti, qui il procedimento è al contrario. La cronaca serve stavolta ad alimentare la narrazione che aspira a una più netta definizione letteraria.

  • Saviano racconta i baby delinquenti ingannati come pesci dietro la paranza.

  • Personaggi immaginari, realtà autentica.

  • Di pagina in pagina mi ci sono ritrovato invischiato, senza poterne più uscire.

  • Napoli è la città in cui è scritto ciò che può avvenire ovunque in futuro e lì, in quello sconfinato, eterno terreno di studio, fatto di vicoli e quartieri dai nomi anche musicali, Roberto Saviano ci ha visto persino i prodromi dell'Isis, lampi colti negli occhi di ragazzini già feroci e implacabili.

  • Killer che non sono neppure maggiorenni. Vite bruciate che Saviano racconta in un romanzo terribilmente vero. Ma a noi ha mostrato anche dove fiorisce la speranza.

  • Saviano ha lanciato di nuovo la sua sfida ai padroni del sistema che lo circonda e lo minaccia... Qualunque cosa Saviano dica o denunzi, lui innanzi tutto la racconta. Il suo genio naturale è questo. La paranza dei bambini lo ri-dimostra eloquentemente.

  • Nessuno di loro ha più di sedici anni. Gruppi di ragazzini in sella ai loro scooter scendono per le strade a seminare terrore nei vicoli di Napoli. A questi adolescenti sempre a un passo dal carcere o dalla morte, Roberto Saviano ha dedicato il suo nuovo romanzo.

  • Saviano all'esordio con un romanzo centra il bersaglio e fa riflettere... Nonostante la violenza descritta, fin dalle prime pagine, il libro lascia, alla fine, qualche germe di speranza, nella convinzione che raccontare la realtà non può far mai male e, spesso, è salvifica.

  • L'immersione fiction nell'universo dei feroci camorristi adolescenti.

  • I protagonisti sono quindicenni dai soprannomi innocui - Maraja, Dentino, Drone -, scarpe firmate, famiglie normali e il nome delle ragazze tatuato sulla pelle. Adolescenti che però non temono il carcere né la morte, perché sanno che l'unica possibilità è giocarsi tutto, subito.

Conosci l’autore

Roberto Saviano

Roberto Saviano è nato a Napoli nel 1979. È autore del bestseller internazionale Gomorra (Mondadori, 2006), che è stato tradotto in più di cinquanta Paesi e ha venduto dieci milioni di copie in Italia e nel mondo. Dal libro sono stati tratti uno spettacolo teatrale premiato agli Olimpici del Teatro 2008 e l’omonimo film, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2008. Ha pubblicato anche La bellezza e l’inferno (Mondadori, 2009) e La parola contro la camorra (Einaudi, 2010). In Italia collabora con “la Repubblica” e “l’Espresso”, negli Stati Uniti con il “Washington Post” e il “New York Times”, in Spagna con “El País”, in Germania con “Die Zeit”, in Svezia con “Expressen” e “Dagens Nyheter”, in Inghilterra con “The Times”. Per la sua attività di autore e per l’impegno civile, gli sono stati conferiti il Premio Viareggio “Opera prima”, il Premio Nazionale Enzo Biagi, il Geschwister-Scholl Preis, il Premio Giornalistico di Lipsia, il Premio Manuel Vázquez Montalbán, l’European Book Prize, il David di Donatello e il Nastro d’Argento per la sceneggiatura di Gomorra. Dall’ottobre 2006 vive sotto scorta in seguito alle minacce ricevute dai clan che ha denunciato. Nel 2008 ha ricevuto la solidarietà di diversi premi Nobel e a novembre dello stesso anno è stato invitato in Svezia a tenere un discorso sulla libertà di espressione all’Accademia dei Nobel. Oltre a Vieni via con me Roberto Saviano ha ideato e condotto sempre con Fabio Fazio lo show Quello che (non) ho. Feltrinelli ha pubblicato la prefazione a Qui ho conosciuto purgatorio inferno e paradiso (2011) di Giacomo Panizza e Goffredo Fofi, Vieni via con me (2011), Super Santos (nella collana digitale Zoom, 2012), ZeroZeroZero (2013; audiolibro "Emons" Feltrinelli, 2014) e i romanzi La paranza dei bambini (2016) e Bacio feroce (2017), dal cui ciclo è stato tratto il film La paranza dei bambini, vincitore dell’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura alla 69a edizione del Festival di Berlino.

Scopri di più >>

Extra

Dettagli

Marchio: 
FELTRINELLI
Data d’uscita: 
Novembre, 2016
Collana: 
I Narratori
Pagine: 
352
Prezzo: 
18,50€
ISBN: 
9788807032073
Genere: 
Narrativa