Descrizione
“Leggete Le assaggiatrici. Fatelo, vi prego” Michela Murgia
Fin dove è lecito spingersi per sopravvivere? La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. “Da anni avevamo fame e paura,” dice. È l’autunno del ’43 quando, per sfuggire ai bombardamenti su Berlino, Rosa arriva a Gross-Partsch, un paese vicino al quartier generale di Hitler. Insieme ad altre nove donne del villaggio, viene subito reclutata per assaggiare – ogni giorno per tre volte al giorno – le gustose pietanze destinate al Führer, così da accertarsi che non siano avvelenate.
Rosella Postorino non teme di addentrarsi nell’ambiguità delle pulsioni e delle relazioni umane, per chiedersi che cosa significhi essere, e rimanere, umani. Ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf), racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della Storia, forte dei desideri della giovinezza. Come lei, i lettori si trovano in bilico sul crinale della collusione con il Male, della colpa accidentale, protratta per l’istinto – spesso antieroico – di sentirsi, nonostante tutto, ancora vivi.
“La voce dell’assaggiatrice cattura il lettore e non lo libera mai, per quanto è vera, tesa, penetrante.” Donatella Di Pietrantonio
PREMIO CAMPIELLO 2018
Premi e Riconoscimenti
- 2020 - Premio letterario Sognalib(e)ro - Per la narrativa italiana
- 2019 - Premio Letterario Chianti - Vincitrice Premio Letterario Chianti
- 2019 - Premio Wondy - Vincitrice
- 2018 - Libro dell'Anno - Gruppi di Lettura di Fahrenheit Radio 3
- 2018 - Premio Lucio Mastronardi Città di Vigevano - Vincitrice
- 2018 - Premio Campiello - Vincitrice
- 2018 - Premio Rapallo - Vincitrice
- 2018 - Pozzale Lugi Russo - Vincitrice Premio Pozzale Lugi Russo
- 2018 - Premio Letterario Manzoni Lecco - Finalista Premio Letterario Manzoni Lecco
- 2018 - Premio Alassio Un autore per l'Europa - Finalista Premio Alassio Un autore per l'Europa
- 2018 - Premio Minerva - Finalista Premio Minerva
Recensioni d'autore
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Un affresco, delicato e struggente.
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Frequenta con carattere, ardore, un tono a tratti grottesco, la terra di mezzo della vita...
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Innovativa e affascinante storia d'amore e d'amicizia nella Germania del '43.
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Una storia che andava raccontata.
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Una vicenda quasi epopeica, passionale e coinvolgente.
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Una vicenda dove le ambiguità si mescolano alla speranza.
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Il conflitto tra prigionia e libertà si consuma sulla pelle della pagina.
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Le vicende di Rosa, "donna inaccessibile", sono in realtà tremendamente toccanti.
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Voglia di vita, di umanità emerge da ogni riga di questo libro...
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Non dà tregua a chi legge.
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La letteratura è come un'educazione sentimentale per Rosella Postorino, scrittrice di romanzi in cui la grande Storia fa deragliare le storie personali che di essa fanno parte.
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Avvincente e davvero ben scritto.
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Una trama senza dubbio originale, che convince e coinvolge, soprattutto nel finale, quando al colpo di scena si aggiunge una prosa emotiva di grande forza narrativa.
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Dire guerra è dire fame, certo, ma può accadere di peggio e sapere che proprio quello che hai (la fortuna di avere) nel piatto potrebbe esserti fatale.
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Le assaggiatrici [...] tra la ricostruzione storica e la fantasia ha narrato la loro vita.
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Che cosa si prova a «prestare» il proprio apparato digerente al Fuhrer? A essere la cavia che ne mangia i pasti per sventare l'avvelenamento? Che cosa si prova a sfamarsi con le leccornie preparate per il "mostro" della Storia? A pensare: forse gustare questo dolce mi costerà la pelle? E' il nocciolo del singolare ed avvincente romanzo di Rosella Postorino.
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Sorprendente romanzo.
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La lingua limpida e precisa di Postorino delinea un ritratto di donna che resterà a lungo impresso nella memoria dei lettori.
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Viaggio nell'ambiguità delle pulsioni e delle relazioni umane.
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La cavia al tavolo di Hitler... La scrittrice immagina la vicenda di una donna in trappola e indaga l'animo umano scavando oltre il contrasto tra bene e male.
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Il corpo del Führer è fragile: dice della sua umanità e allo stesso tempo lo mette in ridicolo.
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Una storia bellissima e liminare, ovvero segna un confine tra il dicibile e l'indicibile.
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Un libro necessario e di grande forza, che rimanda al Primo Levi de "I sommersi e i salvati" e alla migliore narrativa italiana.
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Postorino tesse una trama potente per vivisezionare l'ambiguità delle relazioni umane al sapore aspro della lotta per la sopravvivenza.
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Fame e paura: così si presenta Rosa Sauer, un binomio di impulsi che la definiscono.
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Merito del romanzo è senza dubbio quello di provare a rappresentare il nazismo come fenomeno al contempo assolutamente distopico (e mi pare di riconoscere alcuni riferimenti a The Handmaid's Tale di Margaret Atwood) ma anche contiguo alla nostra quotidiana normalità.
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La Postorino ci fa entrare subito nella pelle della protagonista davanti al suo piatto nello stesso tempo salvifico, per la fame pregressa, ma potenzialmente letale.
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E' già il miglior romanzo italiano del 2018.
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Un romanzo avvincente come un bel film.
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Postorino, con una scrittura che si intona alla fisicità poderosa di questa vicenda, come tutti gli scrittori bravi non spiega niente. Ma osserva, intelligente ed empatica...
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Una storia potente con una scrittura implacabile e avvolgente.
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La metafora del cibo come salvezza e trappola allo stesso tempo, la reclusione come condizione fisica ed esistenziale, la passione quale fuga e dannazione, fanno da sfondo e muovono le ambiguità, le piccolezze, i tradimenti ma anche i sogni e le speranze del gruppo di ragazze, le cui fragili individualità devono fare i conti con gli spietati meccanismi della Storia.
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... villaggio di Gross-Partsch vicino al nascondiglio di Hitler: ragazze affamate sono usate come cavie dalle SS, per accertarsi che il cibo che sarà servito al dittatore non sia avvelenato.
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Romanzo che indaga a fondo l'animo umano.
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Postorino ricostruisce una quotidianità eccezionale, dove le regole sono cambiate, ma ci si accomoda. Ci sono le Invasate, contente di offrire la loro vita a Hitler, c'è l'ingenua Leni, vittima dell'amore prima ancora che del nazismo, c'è l'enigmatica Elfriede, Beate che legge i tarocchi e le madri con i figli da sfamare a casa. La scrittrice dirige con sicurezza il coro delle assaggiatrici, definisce i loro caratteri, indaga i rapporti di forza e di solidarietà che si instaurano, i segreti e le colpe infrattate nella profondità delle coscienze. Gestisce con sicurezza la narrazione...
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Ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf), Rosella Postorino immagina la vicenda di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della Storia, forte dei desideri della giovinezza...
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Questo libro in cui si parla di amore, fame, sopravvivenza e rimorso resta inciso sul cuore.
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Ricco di suggestioni e di riflessioni sulla fame, sul corpo, sulla dittatura.
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Una storia connotata molto bene al femminile...
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L'autrice indaga i limiti oltre i quali ci si può spingere, per sopravvivere, senza perdere la propria umanità.
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La voce dell’assaggiatrice cattura il lettore e non lo libera mai, per quanto è vera, tesa, penetrante.
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Le assaggiatrici ti resta addosso, a lungo.
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Vi parlerà di amore, di desiderio, di vergogna, di fame, di fragilità. Di etichette e di giudizi. Vi commuoverà, vi farà bene, vi farà male, vi farà tutte queste cose insieme.
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Un romanzo bellissimo in cui Rosella Postorino individua un’identità femminile trasversale alla storia.
Conosci l’autore
Rosella Postorino
Rosella Postorino (Reggio Calabria, 1978) è cresciuta in provincia di Imperia, vive e lavora a Roma. Ha esordito con il racconto In una capsula, incluso nell'antologia Ragazze che dovresti conoscere (Einaudi Stile Libero, 2004). Ha pubblicato i romanzi La stanza di sopra (Neri Pozza, 2007; Feltrinelli, 2018; Premio Rapallo Carige Opera Prima), L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero, 2009; Premio Benedetto Croce e Premio speciale della giuria Cesare De Lollis) e Il corpo docile (Einaudi Stile Libero, 2013; Premio Penne), la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro (in Working for Paradise, Bompiani, 2009), Il mare in salita (Laterza, 2011) ed è fra gli autori di Undici per la Liguria (Einaudi, 2015).
Con Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018), romanzo tradotto in oltre 30 lingue, ha vinto il Premio Campiello 2018 e diversi altri prestigiosi premi letterari, quali il Premio Rapallo, il Premio Chianti, il Premio Lucio Mastronardi Città di Vigevano, il Premio Pozzale Luigi Russo, il Premio Wondy e, per l’edizione francese del romanzo (La Goûteuse d’Hitler, ed. Albin Michel), il Prix Jean Monnet. Da questo romanzo verrà tratto un film, per la regia di Cristina Comencini.
Extra
Dettagli
- Marchio:
- FELTRINELLI
- Data d’uscita:
- Gennaio, 2021
- Collana:
- Universale Economica
- Pagine:
- 288
- Prezzo:
- 12,00€
- ISBN:
- 9788807893001
- Genere:
- Tascabili
Extra
- "Le assaggiatrici" di Rosella Postorino diventerà un film
- Rosella Postorino e Rocco Civitarese in finale per il Premio Brancati 2019
- Rosella Postorino vince il Premio Wondy di letteratura resiliente
- "Le assaggiatrici" di Rosella Postorino tra i finalisti del premio Chianti 2019
- Le assaggiatrici è il libro dell'anno per I Gruppi di Lettura di Fahrenheit