Enrico Franceschini: "Kelly era la nostra talpa"
Possono sembrare dettagli, che non cambiano il nocciolo della questione: uno dei massimi esperti di armamenti nutriva dubbi sulla veridicità delle "prove" esibite dal governo per giustificare un attacco all´Iraq, si è sentito in dovere di raccontarlo a un giornalista, che lo ha rivelato all´opinione pubblica. Ma in un frenetico "scaricabarile", come lo chiamano i media inglesi, sono dettagli sufficienti - almeno per il momento - a distogliere le accuse dal governo Blair, indirizzandole sulla British Broadcasting Corporation. Dall´Asia, Tony Blair si dice "compiaciuto" dal comunicato della Bbc e ribadisce: "Non ho alcuna intenzione di dimettermi, per questo mestiere servono spalle larghe e le ho". Il suo consigliere Peter Mandelson va oltre: "Ora abbiamo la prova che quei servizi erano spazzatura". Robert Jackson, un deputato conservatore, cala la scure: "La Bbc è responsabile della morte di Kelly. Lo scienziato si è ucciso senza sapere se era lui la fonte principale delle accuse contro il governo. Se la Bbc lo avesse immediatamente reso noto, Kelly sarebbe vivo". Segue un coro di richieste di dimissioni dei massimi dirigenti della Bbc.
Da buoni inglesi, tuttavia, alla Bbc non perdono la flemma. Richard Sambrook, direttore dei notiziari, si difende così: "Siamo profondamente addolorati che il coinvolgimento di David Kelly in questa storia abbia avuto una tragica conclusione. Ma finchè era vivo eravamo tenuti a proteggere l´identità delle nostre fonti". Comunque Sambrook aggiunge: "Siamo convinti di avere accuratamente interpretato e riportato il pensiero del professore". Sulla stessa linea Andrew Gilligan, autore del servizio: "Non ho frainteso le affermazioni di Kelly". Commenta Tom Manigold, ex-giornalista della Bbc e uno dei migliori amici dello scienziato: "Non è stato David a rivelare alla Bbc che la storiella dei 45 minuti di tempo necessari a Saddam per lanciare un missile biochimico non reggeva. Ma con me la definì una colossale sciocchezza".
L´assalto alla Bbc è comprensibile, fino a un certo punto. In Gran Bretagna, la Bbc è la Bibbia. La sua credibilità è sacra. Se salta fuori che una fonte "dell´intelligence" non era dell´intelligence, anche il resto potrebbe essere falso, turbando il rapporto di fiducia tra gli inglesi e il loro network. Ciononostante, ammesso che la Bbc abbia qualche responsabilità per la morte di Kelly, sul banco degli imputati ci sono altre sedie vuote. "Molte forze oscure hanno tramato nell´ombra", aveva scritto lo scienziato, qualche ora prima di uccidersi, in un e-mail a una giornalista del New York Times. "Tutti quelli" coinvolti nella vicenda "devono meditare sull´accaduto", è l´accusa lanciata dai suoi familiari. "Tutti": anche Blair, il governo, parlamentari, persuasori occulti. "Sono scioccato, al ministero della Difesa mi avevano assicurato che nessuno avrebbe fatto il mio nome", disse David Kelly al London Times, cinque giorni prima di suicidarsi. E invece il ministro della Difesa Hoon ha rivelato l´identità della "talpa", dando l´impressione di un´affannosa ricerca del capro espiatorio. Per ora Blair tira il fiato. L´inchiesta indipendente promessa dal premier non è nemmeno cominciata e durerà "settimane". Ma sembra difficile che si concluda gettando tutta la colpa sulla Bbc.