Boris Biancheri: Evitare la scissione

05 Dicembre 2003
Negli incontri che Berlusconi ha con Aznar, con Chirac e con Schroeder, il tema più caldo e difficile, quello sul quale si gioca tutto il successo di sei mesi di presidenza italiana e probabilmente l’intero progetto di costituzione europea, è dato dal sistema con cui l’Unione Europea prenderà le sue decisioni a maggioranza. Un tema su cui, tre anni fa, a Nizza i governi si scontrarono duramente: la Francia ottenne allora un peso di voto pari a quello della Germania, nonostante questa abbia 20 milioni di abitanti di più, e alla Spagna e alla Polonia fu assegnato un peso quasi uguale a quello dei tre paesi maggiori. La bozza di costituzione che dovrebbe ora essere approvata corregge quel sistema e introduce un doppio criterio di voto: un primo, in cui ogni Stato ha lo stesso peso degli altri, e un secondo proporzionato all’entità della popolazione di ciascuno. Il sistema di Nizza è infatti non solo palesemente iniquo dal punto di vista dei cittadini (un cittadino spagnolo avrebbe infatti, per esempio, voce nelle decisioni europee quanto circa tre cittadini tedeschi) ma è anche mostruosamente inefficiente. Uno studioso italiano, il professor Passarelli, ha calcolato sulla base di un modello matematico assieme a uno studioso americano che le probabilità teoriche di raggiungere una decisione a maggioranza tra 25 paesi con il sistema di Nizza sono inferiori al 3 per cento. Esse salgono al 24 per cento se si adottasse la formula prevista dal progetto costituzionale in esame. Una soglia non esaltante ma accettabile. Le resistenze vengono soprattutto dalla Spagna e le ragioni addotte sono di status e di prestigio. Accanto alla Spagna si allinea la Polonia e dietro a loro occhieggia la Gran Bretagna. Curiosamente, si ricostituisce così su tutt'altro versante uno dei due schieramenti che sull’Iraq divisero in due l’Europa. C’è da sperare che Silvio Berlusconi, che non manca di risorse e che intrattiene con Aznar strette relazioni personali, riesca a far desistere quest’ultimo dalla sua posizione. Se così non fosse, l’intero progetto costituzionale potrebbe fallire o ne uscirebbe un’Europa destinata alla paralisi ogni volta che si verifichi un dissenso tra i suoi 25 membri. O anche - ipotesi da non trascurare - potrebbe nascerne la decisione di alcuni Stati di procedere per proprio conto attraverso ciò che pudicamente chiamiamo «cooperazioni rafforzate» ma che di fatto condurrebbe a una divisione dell'Europa in due tronconi: una federazione più stretta, guidata dal binomio franco-tedesco, all’interno di una confederazione allargata. Il che imporrebbe anche all’Italia di rinunciare all’equilibrio al quale la presidenza di turno ora la costringe e di decidere in quale delle due Europe stare.

Boris Biancheri

Boris Biancheri (1930-2011) è nato in Italia da padre ligure e da madre di origine russa. Ha girato il mondo e ha trascorso parte della vita in Grecia, Francia, Giappone, …