I duri scrivono poesia. Charles Bukowski visto da Sean Penn

22 Febbraio 2014

SUI BAR
Non so più niente dei bar. Ormai li ho cancellati. Adesso se entro in un bar quasi mi viene da vomitare. Ne ho visti così tanti, è semplicemente troppo, cazzo – è roba per quando si è più giovani, sai, e ti piace fare a pugni con un tizio, hai presente, giochi il ruolo da macho, quelle cazzate lì – tenti di abbordare le donne – alla mia età, non mi servono più queste cose. Adesso vado nei bar solo per pisciare. Troppi anni nei bar. Ero arrivato al punto che se entravo in un bar dovevo uscire subito per vomitare.

SULL’ALCOL
L’alcol è probabilmente una delle cose più belle sulla faccia della terra – insieme a me. Sì… queste sono due delle cose più grandi sulla faccia della terra. Quindi… andiamo d’accordo. È estremamente distruttivo per la maggior parte delle persone. Io sono un caso a parte. Faccio tutto il mio lavoro creativo quando sono ubriaco. Anche con le donne, sai, sono sempre stato reticente riguardo l’atto sessuale vero e proprio, e l’alcol mi ha permesso, sessualmente, di essere più libero. È uno sfogo, perché sono fondamentalmente timido, sono uno che si tira indietro, e l’alcol mi permette di diventare questo eroe che vola tra spazio e tempo, e che compie tutte queste gesta coraggiose… quindi mi piace… see.

SUL FUMO
Mi piace fumare. Il fumo e l’alcol si controbilanciano. Mi svegliavo dopo avere bevuto, sai, e fumavo così tanto, le mani diventano gialle, come se indossassi un paio di guanti… tendenti al marrone… e ti dici: “Cazzo… chissà come sono i miei polmoni? Oh, Cristo!”.

SULLE DONNE E SUL SESSO
Le chiamo macchine lagnose. Le cose con un uomo per loro non vanno mai bene. E amico, quando ci sono scenate isteriche… lasciamo stare. Devo andarmene, salire in macchina e via. Da qualsiasi parte. A bere una tazza di caffè non so dove. In qualsiasi posto. Qualsiasi cosa che non sia una donna. Credo che siano semplicemente fatte in modo diverso, giusto? (Adesso non lo ferma più nessuno) Comincia un attacco isterico… vanno fuori di testa. Fai per andartene, non capiscono. (Simula una voce stridula femminile) “DOVE STAI ANDANDO?” “Vado fuori dai piedi, piccola!” Pensano che io odi le donne, ma non è così. La maggior parte di queste sono dicerie. Loro sentono solo dire: “Bukowski è un maschio porco sciovinista”, ma non controllano la fonte. Certo, a volte dipingo male le donne, ma la stessa cosa la faccio con gli uomini. Dipingo male me stesso. Se penso che una cosa sia brutta, dico che è brutta… Uomo, donna, bambino, cane. Le donne sono così suscettibili, la prendono sempre sul personale. Ma è un problema loro.

SULLO SCRIVERE
Ho scritto un racconto dal punto di vista di un pedofilo che violenta una bambina. Allora la gente mi ha accusato. Mi hanno intervistato. Hanno detto: “Le piace violentare bambine?”. Ho risposto: “Certo che no. Fotografo la vita”. Ho passato guai seri per tante cose che ho scritto. D’altro canto non dimentichiamoci che i guai fanno vendere libri. Ma la cosa più importante è che quando scrivo, scrivo per me stesso. (Fa un lungo tiro dalla sigaretta) È come questo. Il “tiro” è solo per me, la cenere è per il posacenere… quella è la pubblicazione. Non scrivo mai durante il giorno. È come correre per un centro commerciale senza vestiti. Ti possono vedere tutti. Di notte… lì è quando tiri fuori tutti i trucchi… È magia.

SULLE SUE LETTURE PREFERITE
Leggo sul “National Enquirer”: Tuo marito è omosessuale? Linda mi ha detto: “Hai la voce un po’ da frocio!”. Ho risposto: “Ah, sì. Mi sono sempre domandato se lo ero”. (Ride) Questo articolo dice: “Si strappa le sopracciglia?”. Ho pensato, cazzo! Lo faccio sempre. Adesso so cosa sono. Mi strappo le sopracciglia… Sono frocio! Ok. È gentile da parte del “National Enquirer” farmi sapere cosa sono.

SULLA BELLEZZA
Non c’è nulla di simile alla bellezza, specialmente su un volto umano… quella che chiamiamo fisionomia. È tutto un allineamento matematico e ipotetico dei lineamenti. Come ad esempio, se il naso non è troppo prominente, se i contorni sono proporzionati, se i lobi delle orecchie non sono troppo grandi, se i capelli sono lunghi… è una specie di miraggio dell’insieme. La gente pensa che certe facce siano belle, ma, in realtà, calcolando l’ultima misurazione non lo sono. È un’equazione matematica di zeri. “La vera bellezza” viene, naturalmente, dal carattere. Non dalla forma delle sopracciglia. Molte donne che vengono considerate belle… diavolo, per me è come guardare dentro a una zuppiera.

SULLA BRUTTEZZA
Non esiste la bruttezza. C’è una cosa chiamata deformità, ma la “bruttezza” esteriore non esiste… per me è così.

Estratti da "Il sole bacia i belli"

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Il sole bacia i belli di Charles Bukowski

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