Maurizio Maggiani: I filosofi di governo
11 Marzo 2004
Pensate di vivere in un mondo materialista, dominato cinicamente
dall'ineluttabile forza delle cose? Sapete cosa vi dico? Avete capito male.
Vivete in un mondo regolato dalla metafisica, dominato dai filosofi. L'ardito
sogno assolutista di Platone si è finalmente compiuto: la vile materia è fatta
serva dello spirito, la plebaglia è assoggettata al potere dei sapienti. In
questa straordinaria epoca tutto è perfetta sostanza se proviene dal mondo
delle idee, tutto è illusione e inganno se scaturisce dalla materia e dai
sensi. La verità è nel Verbo, nella realtà e nell'esperienza alligna solo
l'illusione.
Vi ricordate il mito della caverna del suddetto Platone? Gli umani sono costretti a vivere in una sordida caverna pensando che quello sia il mondo e che la realtà sia fatta delle ombre che i loro fatui fuochi proiettano sulle pareti. Il filosofo solo vive al di fuori di questo inganno e conosce la verità. La verità che egli può spargere sul popolo prudentemente distillata in gocce omeopatiche, in modo che il ristretto comprendonio delle masse non se ne abbagli.
Tale e quale quello che pensano gli attuali padroni del mondo, che sembrano presidenti di nazioni, amministratori di multinazionali, segretari di partiti, ma sono in verità filosofi, dottori della metafisica. Saggi che reggono con illimitata generosità il peso del mondo intero e delle sue sorti.
Voglio spiegarmi con un esempio concreto, modesto al cospetto dell'immensità del tema da svolgere, ma solo apparentemente. Prendiamo dunque il concetto filosofico di "percezione" e studiamolo nella sua formulazione oggi così pregnante di "inflazione percepita". È un anno che i neo platonici che governano il paese sono ossessionati dall'inflazione percepita. Lo fanno perché il popolo della caverna ne è ormai preda, e da segno di sgomento e agitazione. Gli va spiegato che la percezione è un'esperienza sensoriale mendace, fallace e volgare. Che ciò che ci sembra di toccare con mano e pagare con denaro è solo umbratile fantasma. La verità è nell'idea a priori e nel Verbo che la comunica; la verità risiede nell'inflazione scientificamente rilevata, nella statistica Istat, cuore dell'epistemologia contemporanea. Chi sei tu, popolo sozzo e ignorante, facile vittima di emozioni e superstizioni, da contestare la scienza e negare l'evidenza della sua superiorità? Non sfugge ai filosofi che governano questo paese che l'insubordinazione delle masse alla verità del Verbo è foriera di anarchia; non dovrebbe sfuggire alle masse che l'ostinazione nell'insubordinazione è un peccato capitale. Il nocciolo è questo: il mondo può essere governato in modo impeccabile solo se i popoli sono finalmente disposti a riconoscere la loro incapacità a distinguere ciò che è vero da ciò che loro percepiscono. La verità non è un problema, ce l'hanno tutta quanta di primissima scelta e in monopolio i filosofi governanti, il punto debole sono i popoli, che vanno ancora educati al distacco dai sensi e all'obbedienza alla filosofia.
Non esiste nell'economia classica il concetto di inflazione percepita, essa è parto della cosiddetta economia creativa, la più grande conquista intellettuale di questo millennio. Questo concetto è stato mutuato in verità dalla meteorologia. Quando forniscono le previsioni, i metereologi danno sempre due informazioni: la temperatura oggettiva e quella percepita. Perché 40 gradi sono molto diversi se l'umidità è, ad esempio, al 10% o al 90%, o se sono vissuti nel cuore di una montagna o nel centro di una metropoli. Se voglio andare a Rio de Janeiro o a Vladivostok, ciò che mi serve sapere è che là la temperatura percepita sarà di +48 gradi e -30, qualunque cifra segni la colonnina del termometro. I metereologi accordano all'esperienza sensoriale un'importanza assoluta, da privilegiare rispetto al dato puramente statistico, e naturalmente fanno bene se vogliono che il loro lavoro serva a qualcosa per la gente. I filosofi di governo hanno rubato il concetto e lo hanno usato come sanno meglio fare: per servire se stessi. Potrà sembrarvi che abbia voluto fare dello spirito, ma se è così vi sbagliate. Provate solo per un attimo a riflettere, provate a chiedervi quanto di ciò che provate, sperimentate, vivete e patite, oltre all'inflazione, vi sia negato come verità in nome di una verità superiore che non siete destinati a conoscere se non per bocca di quelli che dicono di possederla. E vi governano. Qui e nel mondo intero. Provate a pensare cosa accadrà della vostra vita intelligente e della stessa vostra libertà, quando il governo dei filosofi sarà universalmente realizzato e operante.
Vi ricordate il mito della caverna del suddetto Platone? Gli umani sono costretti a vivere in una sordida caverna pensando che quello sia il mondo e che la realtà sia fatta delle ombre che i loro fatui fuochi proiettano sulle pareti. Il filosofo solo vive al di fuori di questo inganno e conosce la verità. La verità che egli può spargere sul popolo prudentemente distillata in gocce omeopatiche, in modo che il ristretto comprendonio delle masse non se ne abbagli.
Tale e quale quello che pensano gli attuali padroni del mondo, che sembrano presidenti di nazioni, amministratori di multinazionali, segretari di partiti, ma sono in verità filosofi, dottori della metafisica. Saggi che reggono con illimitata generosità il peso del mondo intero e delle sue sorti.
Voglio spiegarmi con un esempio concreto, modesto al cospetto dell'immensità del tema da svolgere, ma solo apparentemente. Prendiamo dunque il concetto filosofico di "percezione" e studiamolo nella sua formulazione oggi così pregnante di "inflazione percepita". È un anno che i neo platonici che governano il paese sono ossessionati dall'inflazione percepita. Lo fanno perché il popolo della caverna ne è ormai preda, e da segno di sgomento e agitazione. Gli va spiegato che la percezione è un'esperienza sensoriale mendace, fallace e volgare. Che ciò che ci sembra di toccare con mano e pagare con denaro è solo umbratile fantasma. La verità è nell'idea a priori e nel Verbo che la comunica; la verità risiede nell'inflazione scientificamente rilevata, nella statistica Istat, cuore dell'epistemologia contemporanea. Chi sei tu, popolo sozzo e ignorante, facile vittima di emozioni e superstizioni, da contestare la scienza e negare l'evidenza della sua superiorità? Non sfugge ai filosofi che governano questo paese che l'insubordinazione delle masse alla verità del Verbo è foriera di anarchia; non dovrebbe sfuggire alle masse che l'ostinazione nell'insubordinazione è un peccato capitale. Il nocciolo è questo: il mondo può essere governato in modo impeccabile solo se i popoli sono finalmente disposti a riconoscere la loro incapacità a distinguere ciò che è vero da ciò che loro percepiscono. La verità non è un problema, ce l'hanno tutta quanta di primissima scelta e in monopolio i filosofi governanti, il punto debole sono i popoli, che vanno ancora educati al distacco dai sensi e all'obbedienza alla filosofia.
Non esiste nell'economia classica il concetto di inflazione percepita, essa è parto della cosiddetta economia creativa, la più grande conquista intellettuale di questo millennio. Questo concetto è stato mutuato in verità dalla meteorologia. Quando forniscono le previsioni, i metereologi danno sempre due informazioni: la temperatura oggettiva e quella percepita. Perché 40 gradi sono molto diversi se l'umidità è, ad esempio, al 10% o al 90%, o se sono vissuti nel cuore di una montagna o nel centro di una metropoli. Se voglio andare a Rio de Janeiro o a Vladivostok, ciò che mi serve sapere è che là la temperatura percepita sarà di +48 gradi e -30, qualunque cifra segni la colonnina del termometro. I metereologi accordano all'esperienza sensoriale un'importanza assoluta, da privilegiare rispetto al dato puramente statistico, e naturalmente fanno bene se vogliono che il loro lavoro serva a qualcosa per la gente. I filosofi di governo hanno rubato il concetto e lo hanno usato come sanno meglio fare: per servire se stessi. Potrà sembrarvi che abbia voluto fare dello spirito, ma se è così vi sbagliate. Provate solo per un attimo a riflettere, provate a chiedervi quanto di ciò che provate, sperimentate, vivete e patite, oltre all'inflazione, vi sia negato come verità in nome di una verità superiore che non siete destinati a conoscere se non per bocca di quelli che dicono di possederla. E vi governano. Qui e nel mondo intero. Provate a pensare cosa accadrà della vostra vita intelligente e della stessa vostra libertà, quando il governo dei filosofi sarà universalmente realizzato e operante.
Maurizio Maggiani
Maurizio Maggiani (Castelnuovo Magra, La Spezia, 1951) con Feltrinelli ha pubblicato: Vi ho già tutti sognato una volta (1990), Felice alla guerra (1992), màuri màuri (1989, e poi 1996), Il …