Giorgio Bocca: Capitalismo di soldi, computer e anarchia

03 Maggio 2004
La destra nega che vi sia un piano preciso di svolta reazionaria, e in certo senso dice il vero. Il capitalismo anarcoide è una forza semovente, incontenibile, geologica, ma i successivi passi di questa involuzione sociale vanno tutti nella stessa direzione: la fine della democrazia liberale, dell'autonomia dei poteri, dello Stato sociale e la formazione di democrazie autoritarie, di una nuova classe del denaro e della tecnologia, la classe manageriale.
La rivoluzione tecnologica e manageriale ha sostituito i ‟padroni delle ferriere” con un esercito di abili e famelici dirigenti più attenti alla finanza che alla produzione i quali hanno sovvertito il sistema capitalista con l'assurdo delle stock option che favoriscono i dirigenti al punto di danneggiare l'azienda e gli azionisti.
Il frutto di questa trasformazione è la crescita a dismisura delle transazioni finanziarie e la costante diminuzione dell'occupazione. Non occorrono analisi e statistiche per rendersene conto, bastano le notizie sui consumi di lusso in travolgente crescita, grandi barche, aerei, ville con piscina, ecc., contrapposte al calo dei consumi di prima necessità.
Secondo colpo micidiale: l'aumento dei prezzi dovuto all'introduzione della moneta unica europea. Anche qui la nuova classe al potere smentisce il complotto: gli effetti del cambio della moneta, dice, non erano previsti, gli errori di imprevidenza e di mancanza di controllo sono stati casuali e automatici. Fatto sta che le classi medio-basse hanno visto decurtato il loro potere di acquisto, mentre la borghesia mercadora, naturalmente conservatrice, ha visto moltiplicare i suoi profitti.
Dove diventa non solo difficile ma impossibile negare la svolta reazionaria premeditata, sistematicamente perseguita è nel progressivo smantellamento dello Stato sociale. Tagliare i finanziamenti alla scuola pubblica e ai pubblici servizi dei trasporti, della sanità, dell'assistenza, significa penalizzare i ceti meno ricchi, significa togliere all'opposizione potere politico ed economico.
E al danno si aggiungono le beffe, il grande apparato dei media al servizio del governo irride ogni giorno alla opposizione divisa e povera di idee, quando è soprattutto povera di soldi e di strumenti di comando.
Chiudiamo l'elenco con i grandi attentati al risparmio, con i crack tipo Parmalat o Cirio che hanno arricchito i grandi ladri, i finanziatori dei partiti della classe alta e terrorizzato, piegato a un sentimento di impotenza i piccoli risparmiatori.
Anche qui naturalmente si dirà che non c'è stata premeditazione, che i Tanzi e i Cragnotti hanno agito per i loro interessi personali, ma lo hanno potuto fare perché la nuova classe al potere, da noi come negli Stati Uniti, ha picconato lo Stato di diritto, ha abolito o violato i suoi controlli, ha difeso i suoi nemici. Di questa grande trasformazione sociale sappiamo le origini e gli effetti, sociologi ed economisti hanno analizzato e raccontato lo storico evento, come sempre avveratosi nel Nuovo mondo con circa dieci anni di anticipo sull' Europa.
In sunto la nuova società dei tre terzi: uno di ricchi e potenti che si danno stipendi superiori di 20, 30 volte a quelli normali; uno di clienti, di complici che raccolgono i resti del grande banchetto e un terzo di vecchi e nuovi poveri, i milioni di italiani che campano con i 600 euro al mese o che frequentano le varie opere di beneficenza sponsorizzate dalla moda o dallo spettacolo.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …