Marina Forti: La specie umana è minacciata
Per questo, i firmatari dell'appello affermano che "lo sviluppo di numerose malattie attuali è conseguenza del degrado ambientale" e che "l'inquinamento chimico costituisce una minaccia grave per i bambini e per la sopravvivenza umana". Chiedono che sia sistematicamente applicato il principio di precauzione: che siano vietati i prodotti chimici di cui è certo o probabile il carattere cancerogeno, mutageno o reprotossico, e che siano adottate norme più rigorose sui prodotti chimici - come hanno già fatto Norvegia, Danimarca e Svezia.
L'appello metterà di sicuro del peso a favore di un progetto europeo di regolamentazione per l'industria chimica in discussione ormai da qualche tempo. Il progetto Reach (acronimo di Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals) è stato proposto dalla Commissione europea nel 2001 e ha da subito trovato una furibonda opposizione da parte dell'industria chimica - come stupirsi? L'industria sostiene che un tale insieme di regole e limitazioni farebbe salire i costi per l'industria che quindi diverrebbe meno competitiva dei suoi concorrenti stranieri, in particolare sui mercati terzi. Una prima direttiva è stata varata nel 2003, in una versione molto indebolita, ma i cancerologi e gli scienziati (e ambientalisti) riuniti alla conferenza in corso a Parigi chiedono che la regolamentazione per l'industria chimica sia rafforzata. C'è da dire che l'industria ha ricevuto un sostegno notevole dal presidente francese Jacques Chirac, sotto forma di una lettera co-firmata con il premier britannico Tony Blair e il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e indirizzata al presidente della Commissione Romano Prodi: i tre sostengono che la direttiva Reach è "troppo burocratica e inutilmente complicata", e si allarmano per la competitività dell'industria europea. Inutile dire che anche l'amministrazione statunitense è contraria a quella direttiva (i prodotti americani in Europa dovrebbero adeguarsi). I sostenitori del progetto di regolamentazione fanno notare invece che l'Europa, il più ampio mercato al mondo per la chimica, ha la possibilità di diventare un catalizzatore di riforme normative in tutto il mondo.