Giorgio Bocca: Il cavaliere dimezzato

16 Giugno 2004
La sconfitta personale di Berlusconi è il dato positivo di una consultazione che per altri versi rinvia o elude i nodi democratici del paese Italia. Si dissolve prima d´un colpo di coda autoritario, il berlusconismo provvidenziale, l´innamoramento collettivo per una persona. Ringraziamo il cielo che questa persona ha dato una mano decisiva a far cadere il suo mito, il suo incantesimo, la sua seduzione con una serie incredibile di passi falsi, di gaffes, di atteggiamenti demagogici che quasi muovono a sentimenti compassionevoli. Il "faccio tutto io" si è dichiarato sconfitto e ne ha assunto in pieno la responsabilità. È il suo primo contributo a un costume democratico, ed è anche la sconfessione di un modo di far politica con le false promesse, le menzogne sistematiche. Questa politica non paga più.
Nemmeno con gli incantamenti della lanterna magica, neppure con le esibizioni del denaro, questa volta decisamente offensiva, i soldi per i manifesti, gli inserti pubblicitari, gli spot ce li aveva solo lui, qualche briciola i suoi alleati, zero la sinistra che di questo raffronto impari e incivile certamente si è giovata.
La sconfitta del modello Berlusconi è stata anche una sconfitta della seduzione che il modello Berlusconi ha avuto in questi ultimi anni sulla sinistra italiana, una certa rassegnazione quando non ammirazione per le sue recite da homme fatal da uomo della fortuna, da uomo che ride anche quando vien preso a bastonate.
Non c´è motivo di ridere per nessuno. A qualcuno anche laico viene, a volte, di pensare che questi siano i tempi apocalittici, da rivincita di Satana. Anche questo ci è stato detto da queste elezioni: non c´è più la persona della provvidenza e si è alla ricerca di governi credibili e di governanti normalmente onesti. È in crisi il modello burocratico, formale di una Europa con troppi regolamenti, troppe commissioni e poco cuore, poca solidarietà, poca speranza nel futuro e sono in crisi i governi nazionali superati e spesso paralizzati dalle direttive europee. Il fatto che i cittadini europei non amino la moneta europea non è soltanto una questione di abitudine è la prova che una moneta non basta a sostituire i rapporti sentimentali, identitari, di patto sociale su cui dovrebbe fondarsi la patria europea. La tenuta della Lega proprio nel tempo in cui è priva del suo leader e di una ragionevole rotta politica dice che l´appartenenza è ancora un valore forte.
È questa mancanza di appartenenza, di cittadinanza, di adesione a un modello sociale civile, accettabile che ha sconfitto il personalismo di Berlusconi, la sua insensibilità sociale sostituita da gesti demagogici, da falso patriottismo, falso populismo, falso super attivismo. Il paese non ha bisogno di capi che non dormono mai, che lavorano sempre, che tengono sempre la luce accesa nelle loro stanze, il paese ha bisogno di una classe dirigente fornita del senso della responsabilità, che sappia dire la verità, che sappia spiegare che cosa sta accadendo in questo mondo che davvero sembra in balia di Satana. Il lato buono di queste elezioni è di aver abbattuto un idolo senza averne creati degli altri, di aver spazzato via le false promesse senza averne creato delle altre. Anche la sinistra ha parecchia strada da fare per essere all´altezza di sfide sempre più ardue. Ma aver evitato il baratro di un regime canterino e irresponsabile è un buonissimo risultato.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …