Vivian Lamarque: Voli di zanzare e pellicole rotte, le estati del cinema all'aperto

28 Luglio 2004
Che felicità quando al mare, nelle sere d'estate dell'infanzia, ci portavano al cinema all'aperto. Il film non iniziava finché il cielo non diventava buio, ma era già spettacolo, nell'attesa, osservare i beatissimi - non si poteva immaginare fortuna più grande - che abitavano proprio lì, di fronte allo schermo, che avevano finestre con vista film. Altro che vista mare! Che invidia. Per non dire di quelli che avevano addirittura un balcone. Osservavi incantati i loro preparativi. Se il balcone era piccolo lo riempivano di sgabelli e seggiole piccole, se era grande ci mettevano sdraio e persino poltroncine. Col passare dei minuti i balconi si affollavano sempre più di parenti e amici, invidiavi anche quelli che avevano solo posti in piedi, anche quelli che avevano solo posti alla finestra. Pensavi: beati loro che si vedranno tutti i film gratis, tutte le sere, per tutta l'estate. Decidevi che da grande saresti andato di sicuro ad abitare lì. Finalmente il buio. Ecco sullo schermo il leone che spalancava la bocca o il globo che cominciava a girare, poi la pellicola si spezzava, poi ricominciava, poi il volume era troppo alto, poi troppo basso, infine via, il film decollava. Qualche volta sullo schermo passavano ombre nere di teste, o voli di zanzare, o di pipistrelli al loro inseguimento, e vicinissime c'erano le stelle, film nel film. I titoli più belli erano quelli con dentro la parola "vacanza", come Quando la moglie è in vacanza, o Vacanze romane, ce n'era uno intitolato addirittura La spiaggia, con tanti bambini che facevano una gara di castelli di sabbia, che prima erano gentili con una bambina e poi no, per colpa della misteriosa professione della sua mamma che era Martine Carol. Un po' guardavi il film un po' la luna, non sapevi che l'infanzia, come un sole, era vicina al tramonto.

Vivian Lamarque

Vivian Lamarque è poetessa e autrice di numerosi libri per bambini.