Antonio Tabucchi: A sinistra non si butta niente

14 Febbraio 2005
Senti un po', secondo te è meglio un ladro di sinistra o un ladro di destra?

Che discorsi. Un ladro è un ladro, non c'è differenza.

Faccio meglio la domanda. È meglio un corrotto di sinistra o un corrotto di destra?

Che discorsi. Un corrotto è un corrotto, cosa vuoi che importi se è di sinistra o di destra.

Lo sapevo, sei un qualunquista. Il solito qualunquista.

Non ti seguo.

Te lo spiego. È che tu non sei mai al corrente: l'onorevole Fassino ha detto che Craxi è un pezzo di storia della sinistra, fa parte della famiglia della sinistra. Vedi, il furto o la corruzione, ammesso che la legge italiana sia di piena fiducia, sul piano politico sono assolutamente ininfluenti, sono fatti secondari. L'importante è che Craxi è un pezzo della nostra famiglia, e non si butta via così un pezzo della nostra famiglia, capisci?
Prendi Mussolini, per esempio. Ti pare giusto che la sinistra lo abbia buttato via in blocco, quando fino a un certo punto è stato un bravo socialista? Anche lui fa parte della famiglia, bisogna recuperarne un bel pezzo. E poi non c'è dubbio che l'Italia l'ha modernizzata.

Scusa, ma in una famiglia onesta se c'è uno che ruba non è che il capofamiglia dice: ah, che carino, teniamocelo stretto, è uno di famiglia. Dice: ragazzo mio, questa è una famiglia onesta, qui per te non c'è posto.

Questo lo facevano le famiglie all'antica. Cose sorpassate. Infatti, ha detto Fassino, Craxi modernizzò la sinistra, capisci? Ebbe questo grande merito: modernizzare una famiglia severa, gretta, attaccata a valori arcaici. Una grande intuizione.

Scusa, ma Craxi è stato il protettore di Berlusconi, lo ha creato lui, gli ha fatto le leggi sulla televisione su misura. Il Berlusconi, il suo fratello, il Pillitteri, il De Michelis e quant'altri.

Sono il prodotto della modernizzazione della sinistra, caro mio. E Fassino con grande fiuto politico ha capito che c'è bisogno di modernizzare anche il suo partito come seppe fare Craxi. È una strategia per il futuro, se vinciamo le elezioni. Sai cosa diceva Rimbaud?

E chi era?

Te lo dico dopo. Diceva: Il faut être absolument moderne.

Non ho capito nulla.

Perché lo diceva in straniero. Vuol dire: bisogna essere assolutamente moderni. Rimbaud era un grande poeta francese. Poi si stancò di scrivere poesie, che rendevano poco, e andò a fare il mercante d'armi in Abissinia.

Un vero precursore.

Un vero precursore. Craxi aveva afferrato il concetto della modernizzazione e lo aveva applicato alla sinistra. Poveretto, ha passato dei guai, tutti i pionieri sono osteggiati. La loro grandezza si capisce dopo. La Storia prima o poi fa giustizia. Sai, la giustizia terrena è affidata agli uomini, ma la giustizia della Storia è un'altra cosa, è guidata dagli ideali.

E la corruzione è un'ideale della Storia?

Se la corruzione serve a modernizzare il Paese, sì, caro mio.

Allora questo Paese mi pare più che modernizzato.

A destra. Forse è modernizzato a destra. Ma la sinistra ha avuto una panne. Non ti sei accorto che in questi ultimi anni la sinistra non ha un'identità, che si è smarrita? E sai perché?

Perché?

Perché ha subito un alt. Uno stop. Si è come bloccata. Craxi la stava modernizzando, le stava imprimendo una velocità straordinaria. Una velocità con il Caf. Poi ti arrivano i giudici di Tangentopoli che mettono i bastoni tra le ruote. Fermano la modernizzazione. Rancorosi, perché di destra, capisci? Ce l'avevano con uno statista della sinistra. E così la modernizzazione passa in mano alla destra che zac, ci supera, ci sorpassa, vince le elezioni e ci fa marameo.

Giudici di destra? Ma se Berlusconi dice che erano toghe rosse!

Senti, è appurato che erano tutti dei moderati, dei conservatori. Qualcuno si era scoperto, era perfino iscritto a un sindacato di destra. Berlusconi lo ha fatto per disorientarli, per non far capire che lui è un vero uomo di sinistra.

Dici davvero?

Ragiona un po': Craxi era un grande uomo della sinistra, un pezzo importante della nostra storia. Berlusconi anche se non ci avevi mai pensato, è una creatura di Craxi, un suo continuatore. Dunque è di sinistra. Ora Fassino ha capito che Berlusconi è una sinistra modernizzata che per vincere si è travestita da destra. E ha capito che è questa sinistra mascherata che noi dobbiamo battere. E per farlo dobbiamo modernizzarci come hanno saputo fare loro, mi spiego? Per questo sta valorizzando Craxi.

Arriva in ritardo. Lo avevano già valorizzato Casini e Pera. Sono andati a portargli violette del pensiero sulla tomba in Tunisia. E anche la signora La Rosa, l'ha capito, quella che in televisione ci ha un salottino con la fotografia di Craxi sul tavolino spiritico. E anche il De Michelis, che ha rifatto il partito di Craxi.

Quale De Michelis? Il De Michelis o il De Michelis fratello del De Michelis?

Se sono fratelli mi riferivo ovviamente al fratello di De Michelis, senza offesa per suo fratello. Per questo Fassino non vuole che Craxi sia tutto del De Michelis. Lo vuole anche un po' per sé. Cioè per tutti noi di sinistra, lo fa per onestà intellettuale.

Sarà, ma a me non mi convince. Io stavolta non li voto.

E allora voti Berlusconi?

Non voto nessuno. Così li mando a casa tutti. Restano tutti disoccupati, questi un mestiere serio non ce l'hanno. Per me si possono modernizzare con i soldi loro. Io pago le tasse, con i miei soldi non si modernizzano più.

E se vince Berlusconi?

Viene del craxismo, sempre di sinistra è.

Lo dicevo, sei un qualunquista.

Niente affatto. Ti ricordi cosa consigliò Craxi agli italiani il giorno del referendum sulla scala mobile? Di andare al mare. Io per le elezioni seguo il consiglio di Craxi. Sono sicuro che a sinistra si apprezzerà una posizione di sinistra.

Senti, ma secondo te questo colloquio ce lo pubblicano non dico sul giornale fondato da Antonio Gramsci, che a noi non interessa perché appartiene alla vecchia famiglia, ma quello della nuova famiglia, quello riformatore, diretto da un uomo nuovo che indica nuove vie?

Ma è un giornale di grande diffusione? Secondo te ce lo pubblica?

Ma vuoi scherzare? Certo che sì, è un giornale che stampa un centinaio di copie, ma per i dirigenti che contano. E quel direttore è un grande filosofo della nuova sinistra, se lo contendono tutte le università europee. Certo che lo pubblica. Non penserai mica che su un giornale della nuova sinistra si censura un dibattito sulla sinistra? Cosa credi, di essere alla Rai?

Antonio Tabucchi

Antonio Tabucchi (Pisa, 1943 - Lisbona, 2012) ha pubblicato Piazza d’Italia (Bompiani, 1975), Il piccolo naviglio (Mondadori, 1978), Il gioco del rovescio (Il Saggiatore, 1981), Donna di Porto Pim (Sellerio, 1983), Notturno indiano (Sellerio, 1984), I volatili del Beato Angelico (Sellerio, 1987), Sogni …