Marina Forti: Sudafrica. Il tifo e il sistema dei secchi
Notizia terribile, l'epidemia di tifo nella cittadina di Delmas, nella provincia orientale di Mpumalanga (una volta chiamata Transvaal). Primo, perché il contagio progredisce a grande velocità: dal 22 agosto si contano ormai 550 casi di tifo confermato, quattro persone ne sono morte, e ci sono circa 3.000 persone con diarrea e altri sintomi che potrebbero risultare tifo - e il trend non sembra diminuire, al contrario. La febbre tifoidea è un'infezione grave, causata da un patogeno chiamato Salmonella typhi; si diffonde per via fecale-orale, cioè quando l'acqua potabile (o il cibo) sono contaminati dagli escrementi - proprio come il colera e altre malattie intestinali. Insomma, è una malattia che si diffonde quando mancano igiene pubblica e servizi sanitari, fognature, acqua potabile sicura. Ed è per questo che sono su tutte le furie gli abitanti di Bontleng, la borgata dove si è manifestata la malattia prima di diffondersi ad altre zone della città: protestano perché 11 anni dopo la fine del regime di apartheid, la nazione più ricca dell'Africa non è ancora riuscita a dare fognature e acqua potabile alle sue township. Gli ufficiali sanitari dicono che stanno indagando per individuare l'origine dell'epidemia, ma in via ufficiosa parlano di acqua contaminata dagli scarichi umani - e suona come un'ovvietà. In diverse zone di Bontleng, in mancanza di acqua corrente e fognature, si usa ancora il sistema dei secchi: secchi di escrementi umani vengono caricati sui camion ogni mattina per andarli a scaricare altrove; nella zona dove sono state scavate latrine, queste percolano direttamente nella falda acquifera. Ieri, riferisce Citizen, il direttore generale del Ministero della sanità, insieme a una delegazione del Consiglio sudafricano delle chiese, ha compiuto un sopralluogo a Delmas, parlato con le autorità ospedaliere, appreso che 900 famiglie usano il sistema del secchio per le abluzioni quotidiane - più o meno nello stesso momento la polizia sparava lacrimogeni per impedire ai manifestanti di raggiungere il municipio...
Ora le autorità stanno mandando nella borgata camion cisterna d'acqua (‟super-clorata per prevenire altre infezioni”, avvertono), carichi d'acqua in bottiglia e nuove forniture di secchi: troppo poco e troppo tardi per evitare l'epidemia e per calmare la rabbia degli abitanti. I nervi sono scoperti, nei mesi scorsi altre proteste violente erano scoppiate nelle township di Delmas, proteste per la casa o per l'acqua - né del resto solo a Delmas: tutte le borgate sudafricane scoppiano e si moltiplicano le proteste per gli alloggi, i servizi pubblici, l'acqua o l'elettricità. Tutto questo mentre si avvicinano le elezioni municipali, cioè un ‟esame” per gli amministratori locali (quasi tutti del Anc, l'African National Congress che ha rappresentato la lotta antiapartheid e le speranze di riscatto della popolazione sudafricana nera e coloured). Così l'opposizione si è affrettata a ‟cavalcare” anche l'epidemia di tifo di Delmas. Ieri si è avventurato verso la township di Bontleng anche Tony Leon, leader dell'African Christian Democratic Party, che da giorni ormai chiede solennemente indagini sul degrado dei servizi a Delmas e in tutto il paese: ma i manifestanti inferociti hanno preso a sassate anche il suo convoglio