Alessandra Arachi: Il Cinese non arretra. Si decide tutto a Bologna

28 Ottobre 2005
Sergio Cofferati arriva e ha indosso un sorriso. Ma c’è il ghigno di Rosy Bindi ad attenderlo all’ingresso della Sala Capranica: ‟Non dovevi cominciare dai lavavetri...”. Il sole scotta a Roma e Sergio il Cinese suda: ‟Ho cominciato da quello che si vede, semplicemente”. Nel buio della sala congressi non andrà meglio per Sergio, dal manifesto ribattezzato il Cileno.
Ieri mattina a Roma Comuni, Province e Regioni si sono riuniti per protestare contro i tagli della Finanziaria al Fondo delle Politiche sociali. E più di un ghigno è invece una vera e propria smorfia quella che il sindaco di Bologna trova sulla faccia di Livia Turco, in cima allo scalone, davanti alla porta della sala. Per fortuna c’è Gaetano. Gaetano Sateriale, sindaco di Ferrara e suo vecchio amico e solidale in Cgil: è con lui che il Cinese si siede in fondo alla sala, rifiutando la prima fila, rifiutando di prendere la parola sul palco, dribblando le interviste. Neanche un tentativo di mediazione con le televisioni di Giuseppe Giulietti riesce a farlo desistere. Sergio Cofferati si defila alla chetichella, cercando posto nelle poltrone dietro le bandiere dei pensionati della Cgil: ‟Non ho voglia di parlare con nessuno oggi, non certo con i giornalisti. Poi se mi metto in prima fila, lì davanti, trovo tutti quelli imbalsamati”. Qui in fondo invece si può anche scherzare. Ad esempio sulla solidarietà che arriva da Enrico Gualandi, partigiano: ‟Non mollare Sergio”. È Gaetano Sateriale a dar voce all’ironia: ‟Ho capito la strategia di Sergio: per tre anni ha fatto il capo dei giovani. Adesso punta a fare per tre anni il capo dei vecchi. Poi arriverà il triennio difficile: dovrà pensare alle donne...”. Sergio abbozza un sorriso, ma poi torna serio: lui non ha davvero intenzione di mollare.
Oggi Romano Prodi ha preso le distanze dalle sue iniziative e ha teso la mano a Fausto Bertinotti, il nemico storico, di una storia che comincia nella Cgil. Il Cinese, però, ignora tutto. Fa finta di niente. Glissa: ‟Vado avanti”, ribadisce deciso. E, anzi, rilancia: ‟Io devo portare avanti gli impegni che ho preso un paio di mesi fa quando ho presentato il mio ordine del giorno sulla legalità e sulla sicurezza”. Ma quell’ordine del giorno ha fatto fioccare critiche e polemiche. Sono fioccate da sinistra e dai giovani. Soprattutto dai giovani. Dagli studenti. Non fanno effetto? Non vengono ascoltate? Sergio l’Imperturbabile non cambia espressione: ‟Ascolto tutto, ascolto tutti. Però alla fine dico che c’è soltanto una sede dove si potrà discutere di ogni cosa, ovvero il consiglio comunale di Bologna”. Non altre. È il 2 novembre che il sindaco di Bologna trasformerà in un testo quei suoi annunci sulla legalità e sulla sicurezza. Un testo che già annuncia discordia e battaglie, dentro e fuori Palazzo D’Accursio. ‟Però, la verità è che tutta Bologna è con lui”, bisbiglia Gaetano Sateriale che quando si scherza si scherza, ma quando c’è da far quadrato non esita e, anzi, cerca la sponda di Carlo Ghezzi, un altro pezzo di storia della Cgil arrivato ad aspettare Sergio alla fine del convegno per portarlo al Pantheon a prendere un aperitivo. Davvero c’è tutta Bologna con Sergio il Cinese? E che ne è di quei tre milioni in piazza San Giovanni che sventolavano bandiere e sorrisi, tutte per lui? Cofferati abbassa gli occhi, non vuole ricordare, non ora. I tre milioni sono entrati nella storia. Adesso c’è il sole di Roma che è diventato molto più caldo e c’è Carlo che ha preso Sergio sotto braccio quasi a proteggerlo dalle tante, troppe telecamere che lo assediano nel breve tragitto verso il bar dell’aperitivo, lì nella piazza del Pantheon dove davanti all’edicola c’è un uomo che alza le mani e applaude: ‟Bravo sindaco, vai avanti così. Mia figlia studia a Bologna e sono con te, sono contento delle iniziative che hai preso. Anche dei lavavetri”.

Alessandra Arachi

Alessandra Arachi, nata a Roma nel 1964, giornalista al “Corriere della Sera”, con Feltrinelli ha pubblicato: Briciole. Storia di un’anoressia (1994), da cui è stato tratto l’omonimo film per tv con la …