Marina Forti: In Iran la "casta militare" al governo. Colloquio con Mashaollah Shamsolvaisin
Ahmadi-Nejad, continua il giornalista, ‟è il primo presidente che abbia ereditato un sistema di governo stabile e sia riuscito in pochi mesi a destabilizzarlo”, rincara Shamsolvaisin. ‟Nessuno, nel mezzo di un negoziato internazionale tanto delicato come quello che riguarda il programma nucleare, cambia l'intera delegazione negoziale e la riempie di persone contrarie al negoziato stesso. Un presidente che fa questo deve aspettarsi una crisi nelle relazioni con il resto del mondo: e allora non va a riproporre quelle dichiarazioni sullo stato di Israele. Il fatto è che l'establishment iraniano è incapace di usare un linguaggio accettabile nelle relazioni internazionali. Condivido lo sdegno internazionale a quelle frasi su Israele. Considerate però che non rappresentano un progetto politico, solo la stupidità di una persona”.
Già: quella persona però è pur sempre il presidente della repubblica. Che poteri ha il presidente Ahmadi-Nejad? A suo tempo, Khatami non ha avuto abbastanza potere per realizzare le promesse riforme. Ahmadi-Nejad è stato sostenuto dalla Guida suprema, massima autorità della Repubblica islamica. Ma ha più poteri del suo predecessore? ‟Direi piuttosto che Ahmadi-Nejad è l'ultima leva di cui dispone questo sistema. Ogni volta che i militari si mostrano sulla scena politica vuol dire che il sistema è in crisi, può fare affidamento solo sui fedelissimi. Ahmadi Nejad è l'ultima cartuccia di un potere in crisi. E però, pensi: nei primi 100 giorni della sua presidenza ha già cambiato 25mila dirigenti dell'amministrazione, dalle cariche più alte a quelle basse. Questo fa pensare che c'è un progetto dietro di lui. Con Ahmadi Nejad non ha vinto un candidato, ma un sistema”.
Shamsolvaisin è tra coloro che vedono nell'avvento di Ahmadi Nejad, ex quadro intermedio delle Guardie della rivoluzione, semi sconosciuto fino a un anno fa, il segno dell'emergere di una ‟casta militare” sulla scena iraniana. Secondo lui, ‟un sistema di potere in crisi di legittimità non ha trovato altri che i militari a cui affidare il ruolo di "ceto sociale portatore del progetto" della repubblica islamica. Abbiamo visto i pasdaran diventare un attore onnipresente nella gestione dell'economia, e ora entrano anche nella politica. E' un progetto di ampio respiro - ma è ancora non concluso”. E il ritorno sulla scena di Hashemi Rafsanjani? Ex presidente negli anni '80, sconfitto alle ultime presidenziali, conserva un potere considerevole (presiede una delle istituzioni di arbitraggio della repubblica islamica) e di recente la Guida suprema gli ha attribuito nuove prerogative. ‟Rafsanjani? Non credo che tornerà alla guida con un incarico di governo formalizzato, ormai vede esaurirsi il suo credito. Del resto oggi la stessa presidenza della repubblica è screditata. Il centro del potere si sta spostando, e non è ancora ben chiaro verso dove”.