Alessandra Arachi: “Moralizzare la tv? Opera disperata”

26 Giugno 2006
Marcello Veneziani, l’ha seguita tutta questa sarabanda di intercettazioni?
Come avrei potuto non seguirla?

Lei è stato consigliere Rai in quota An. Ha sentito Sandro Curzi che sul Corriere ha detto di voler aprire una questione morale dentro Viale Mazzini?
Una questione morale? Certo, sarebbe auspicabile. Ma la verità è che moralizzare la Rai è un’opera disperata.

Un’opera disperata?
Sì, non si può bonificare la Rai perché il sistema marcio non è riconducibile alla legge di un gruppo. È una questione trasversale.

C’è un sistema quindi? Funziona tutto così dentro la Rai?
Il malcostume è diffuso. Diffusissimo. Ed è assolutamente trasversale, ripeto. Diciamo che dentro la Rai non ci sono quelli che godono e quelli che soffrono. Ci sono invece quelli che godono e quelli che s’offrono...

E lei non ne sapeva niente? Quando era consigliere della Rai non ha saputo di episodi come quelli che oggi stanno venendo fuori? Scambi sessuali per ottenere la conduzione di un programma....
Ho sentito tanti pettegolezzi. Boatos. Chiacchiere. Tante. Ma mai fatti concreti. Circostanziati.

Difficile crederci....
No, è così, sul serio. Intanto io ero un consigliere che aveva a che fare soltanto con programmi culturali e di certo questi non facevano gola ai ruffiani e alle squinzie che popolano la Rai. E poi la verità è che tutta questa vicenda è un argomento penoso, non certo penale. Non avevamo motivo di indagare a fondo.

Lei dice che il sistema è trasversale. Adesso, però, stanno venendo fuori tutte storie che ruotano attorno ad An...
È vero. Non è certo una bella cosa. Però diciamo che quando comanda la sinistra le squinzie non vanno.... per il Sottile...

Lei di certo conosce Salvatore Sottile, portavoce di Gianfranco Fini. Era al corrente di tutte queste sue manovre dentro la Rai?
Non avevo nessun elemento concreto. Però tutti questi fatti non mi sorprendono.

Non la sorprende che Salvatore Sottile si comportasse così?
Non sapevo nulla di lui, in particolare. Però non mi sorprende che succedesse tutto questo. Che accadessero questi episodi.

Il suo partito, Alleanza nazionale, non ne esce certo bene da tutta questa vicenda. Non crede?
Credo, sì. Purtroppo è una brutta immagine quella che sta venendo fuori per An. Soprattutto per le storie legate ai comitati di affari. Mi sembra un linciaggio nei confronti della destra.

Un linciaggio?
Sì. E per alcuni tratti ricorda quello che successe al Psi. Anche se allora lì c’era un gigante da abbattere che si chiamava Bettino Craxi.

E perché, adesso non c’è un gigante politico che si chiama Gianfranco Fini?
Direi di no. Con tutto il rispetto. Però non si può proprio dire che gli esponenti della Seconda Repubblica abbiano la statura e la levatura di quelli della Prima.

Nessuno?
Direi proprio di no.

Alessandra Arachi

Alessandra Arachi, nata a Roma nel 1964, giornalista al “Corriere della Sera”, con Feltrinelli ha pubblicato: Briciole. Storia di un’anoressia (1994), da cui è stato tratto l’omonimo film per tv con la …