Corrado Ruggeri: Mondiali 2006. “L’amor patrio non c’entra: noi qui tifiamo per gli azzurri”

26 Giugno 2006
Per la storia, non ci dovrebbe essere storia. Ma si sa, il calcio è gioco strano e i Mondiali sono un derby continuo. Come quello che si gioca, appunto, stasera. E che vede affacciarsi al tifo, con l’animo diviso, gli americani di Roma. Lo spiega bene Dennis Redmont, a lungo capo dell’AP, la più prestigiosa agenzia di stampa statunitense. ‟Meglio una sfida in bici Bush-Prodi” Randi Ingerman: ‟Nessun dubbio: Italia”. Danny Quinn: ‟3 a 1 per Lippi” ‟Credo di poter dire che segretamente, in cuor nostro, tutti noi americani che viviamo in Italia facciamo il tifo per gli Azzurri. Anche perché il calcio, quando riesce a conquistare chi è nato in Florida o in California, travolge più sull’onda dello spettacolo piuttosto che con la passione del vero tifo. Il cuore a stelle e strisce batte altrove”. Sarebbe a dire che gli sport che contano, per gli americani, sono decisamente altri. Redmont è uomo svezzato alle curiosità del mondo, alle piccole malizie della politica. E ne costruisce una. ‟Credo che agli americani piacerebbe molto di più assistere ad altro tipo di partita: un bel duello in salita, in sella a una mountain bike, tra Prodi e Bush. Allora sì che si divertirebbero”. Nel calcio per gli americani c’è ancora molto da imparare, sia come protagonisti che come spettatori. ‟Lo dimostra il fatto - aggiunge Redmont - che tutti i grandi giornali, dal ‘Washington Post’ al ‘Los Angeles Times’, in questi giorni ospitano dibattiti su come la squadra dovrebbe stare in campo, perchè sembra che ogni giocatore pensi soprattutto a se stesso. Più che Stati Uniti, nel rettangolo verde dello stadio sembrano proprio Stati dis-Uniti”. Roma, comunque, tollera. E guarda con simpatia a questa Armata Brancaleone di robusti giovanotti che Totti, De Rossi e Perrotta dovrebbero disperdere usando le loro calcistiche ‟bombe intelligenti”. ‟Non so - dice Randi Ingerman, giovanottona nata a Philadelphia e ormai pendolare fra Roma e Milano - Il calcio non è una mia grande passione, ma dovendo scegliere non ho dubbi: tifo Italia. È qui che vivo ed è italiano il mio uomo: molto italiano”. Lo dice con evidente soddisfazione, con una felice serenità. ‟Lui sì che segue la Nazionale di Lippi con grande attenzione, ma non per questo trascura gli altri aspetti della vita”. Randi sorride, e giura di usare anche la sua nuova arma segreta, il profumo ‟Strega”, da lei inventato e appena presentato a Roma: ‟Aromi floreali con note speziate - dice - l’ideale per una signora che voglia distrarre il suo uomo da troppa attenzione dedicata ai Mondiali”. Senza distrazioni sarà invece la serata di chi si ritroverà in alcuni dei punti di ritrovo abituali dei giovani americani: dai pub del centro a qualche ristorante di Testaccio. Nulla di organizzato, però, anche perchè gran parte degli studenti è già tornata negli Stati Uniti. ‟I corsi finiscono a maggio - spiega Porzia Prebys, vedova di Giorgio Bassani e presidente delle Aacupi, l’associazione degli universitari americani - qui sono rimasti pochi ragazzi e non hanno preparato nessuna festa o party. Personalmente, quasi non so cosa sia il calcio. Ho i due passaporti, una ragione in più per non tifare”. Tiferà Italia ma in salsa all’americana Danny Quinn, figlio di Anthony. ‟Facciamo BBQ, un bel barbeque, vedendo la partita - dice - E se l’Italia non vincerà almeno 3 a 1, allora vorrà dire che sta proprio messa male”. Lui di calcio se ne intende, o almeno così dice. Perchè gli piacciono tutti quelli che non giocano e che Lippi ha lasciato in panchina: ‟Inzaghi è meglio di Gilardino e Del Piero sa fare cose straordinarie”. E Totti? ‟Sa essere geniale, ma non è ancora al massimo della forma”. A Roma dicono che basta pure così. ‟Speriamo. O meglio, vedremo. In realtà non dovrei tifare. Però sono uno sportivo. E allora tifo Italia”.

Corrado Ruggeri

Corrado Ruggeri (Roma, 1957-2023) è stato giornalista del “Corriere della Sera”, viaggiatore per passione e per lavoro. Ha scritto reportage da tutto il mondo per varie riviste specializzate ed è …