Michele Serra: L'amaca di martedì 29 agosto
Esaltare Hezbollah a un corteo pacifista è come invitare Briatore a un convegno sul monachesimo. Forse il piacere dello sfregio, forse il gusto dell’originalità ha dunque regalato alla marcia di quest’anno il grottesco siparietto di un paio di ragazze che sfilano inneggiando a uno dei signori della guerra in Medio Oriente. Bisognava che qualche bravo frate informasse la combriccola che quella era una marcia per la pace, non una passerella per amanti della balistica. Invitandoli a cambiare corteo. Ma i frati, purtroppo, non usano fare servizio d’ordine. L’eccesso di buone maniere, certe volte, è un bel guaio.