Vivian Lamarque: Lezioni in giardino, gli alunni più felici della città
02 Ottobre 2006
L’uscita dei bambini dalle scuole, specie in queste prime settimane, è una bella stazione di osservazione per chi ama osservare. I bambini di prima si riconoscerebbero subito anche se non fossero più piccoli degli altri. Abituati nella scuola materna ad essere prelevati dalla mamma in classe, devono ora percorrere da soli (con la provvida mano del compagno) un brevissimo-lunghissimo tratto per cercarla e raggiungerla. Pochi passi, ma passi importanti. Si affacciano loro all’esterno, loro compiono l’azione, gli adulti, fermi, aspettano. La mamma ci sarà? E dove? La folla di genitori, nonni, tate non permette subito l’avvistamento. Gli insegnanti consigliano di dare precisi appuntamenti: vicino al palo della luce, vicino all’albero, al cestino, alle biciclette ecc. Pochi giorni e tutto sarà facile, un altro centimetro di infanzia sarà stato consumato. Intanto impagabile quel loro sguardo che scruta ansioso, e poi il sollievo quando la mamma, la «terra”, è stata avvistata. Ma un momento, cosa hanno in mano tutti i bambini di quella scuola lì? Cosa portano con tanto orgoglio? Ci avviciniamo, è un vasetto, contiene terra. I bambini sono andati nella serra della scuola, hanno messo loro stessi la terra nel vasetto e alcuni semi sotto la terra. Ora lo porteranno a casa, sul loro davanzale, lo bagneranno, cosa spunterà? E molto altro faranno nei prossimi mesi nella serra, in giardino, nell’orto. Sono gli scolaretti più felici di Milano, quelli della Rinnovata Pizzigoni. Che dovrebbe essere segnalata tra le meraviglie della città.