Yunus. Il Nobel della pace al banchiere dei poveri
16 Ottobre 2006
Alla vigilia della giornata che l’Onu dedica alla lotta alla fame nel mondo (17 ottobre), e che registrerà una drammatica sconfitta e una smentita dei tanti impegni presi nei vertici internazionali, da Oslo arriva un forte messaggio di speranza per i diseredati del pianeta: Muhammad Yunus, sessantaseienne ‟banchiere del poveri”, fondatore della Grameen, la prima ‟banca etica” del mondo, è stato insignito del Nobel per la pace. Il fatto è inedito e clamoroso, perché, mentre le politiche di aiuto e sostegno alle fragili economie del terzo mondo attraversano una profonda crisi e le casse delle organizzazioni internazionali non sono mai state così vuote, una parte del milione di dollari del prestigioso premio andrà, come ha detto ieri Yunus, alle ‟cause giuste”. Nell’apprendere la notizia dell’assegnazione del premio, il vincitore ha infatti annunciato che con quella somma intende produrre cibo a basso costo ed alto valore nutrizionale e finanziare la realizzazione di un ospedale specializzato in oculistica per i poveri. ‟Sono fiero per il mio paese - ha detto Yunus - sono felicissimo, voi sostenete il sogno di un mondo libero dalle povertà”. Molti e importanti i significati della decisione annunciata ieri ad Oslo. Per prima cosa viene premiata la geniale intuizioni del ‟banchiere del poveri”.
Nato nel 1940 a Chittagong, città del Bangladesh, terzo di 14 figli (cinque dei quali morti ancora bambini) Muhammad Yunus, dopo aver conseguito la laurea nel suo paese, emigra negli Stati Uniti, ma, a differenza di molti altri ‟cervelli in fuga”, nel 1972 torna in patria. Due anni dopo l’avvio del primo esperimento di microcredito. In un paese devastato ogni anni da inondazioni che interessano più di un terzo del territorio, nel quale oltre il 40% della popolazione (a maggioranza musulmana) vive al di sotto della soglia della povertà estrema, l’introduzione dei piccoli prestiti ha avuto un effetto rivoluzionario. La Grameen Bank (grameen significa ‟rurale” in lingua Bangla), nata nei primi anni ottanta per iniziativa di Yunus, ha finanziato migliaia di famiglie di contadini poveri e poverissimi che non offrivano alcuna garanzia di solvibilità. Non solo: il 97% dei prestiti sono andati a donne, che hanno potuto così superare l’emarginazione dal mercato del lavoro. Il fatto che il 99% dei soldi erogati siano stati restituiti dimostra che il microcredito è un eccezionale motore per le economie più deboli. Non a caso dal Bangladesh, la banca di Yunus si è mossa verso altri paesi del secondo e terzo mondo ed oggi grandi gruppi imitano l’iniziativa dell’economista asiatico. Le motivazioni del Nobel rappresentano appunto un premio per l’intuizione dell’economista.
‟Muhammad Yunus - ha detto ieri Ole Danbolt Mjoes, presidente del comitato norvegese del prestigioso premio - ha dimostrato di essere un leader in grado di tradurre una visione in azione concreta a beneficio di milioni di persone, non solo in Bangladesh, ma in molti altri paesi. I prestiti ai poveri - ha aggiunto - senza garanzie finanziarie sembravano una chimera, dagli esordi in piccolo trent’anni fa Yunus ha, prima di tutto e soprattutto attraverso la banca Grameen, trasformato il microcredito in uno strumento ancora più importante nella lotta alla povertà. La banca è stata fonte di idee e modello per molte istituzioni che sono sorte in tutto il mondo nel campo del microcredito”.
L’assegnazione del Nobel per la pace ha suscitato commenti e reazioni favorevoli in tutto il pianeta. Il segretario (uscente) delle Nazioni Unite Kofi Annan si è detto ‟felicissimo” ed ha definito Yunus ed i suoi collaboratori della Grameen Bank ‟pionieri del movimento del microcredito” da molti anni ‟alleati dell’Onu nella causa dello sviluppo e dell’emancipazione delle donne”. Secondo Annan i piccoli prestiti hanno permesso ‟alle famiglie a basso reddito di spezzare il circolo vizioso della povertà, alle imprese produttive di crescere, alle comunità di prosperare”. Dalle Ong italiane del mondo intero e italiane provengono messaggi unanimi di soddisfazione per l’assegnazione del premio.
Nato nel 1940 a Chittagong, città del Bangladesh, terzo di 14 figli (cinque dei quali morti ancora bambini) Muhammad Yunus, dopo aver conseguito la laurea nel suo paese, emigra negli Stati Uniti, ma, a differenza di molti altri ‟cervelli in fuga”, nel 1972 torna in patria. Due anni dopo l’avvio del primo esperimento di microcredito. In un paese devastato ogni anni da inondazioni che interessano più di un terzo del territorio, nel quale oltre il 40% della popolazione (a maggioranza musulmana) vive al di sotto della soglia della povertà estrema, l’introduzione dei piccoli prestiti ha avuto un effetto rivoluzionario. La Grameen Bank (grameen significa ‟rurale” in lingua Bangla), nata nei primi anni ottanta per iniziativa di Yunus, ha finanziato migliaia di famiglie di contadini poveri e poverissimi che non offrivano alcuna garanzia di solvibilità. Non solo: il 97% dei prestiti sono andati a donne, che hanno potuto così superare l’emarginazione dal mercato del lavoro. Il fatto che il 99% dei soldi erogati siano stati restituiti dimostra che il microcredito è un eccezionale motore per le economie più deboli. Non a caso dal Bangladesh, la banca di Yunus si è mossa verso altri paesi del secondo e terzo mondo ed oggi grandi gruppi imitano l’iniziativa dell’economista asiatico. Le motivazioni del Nobel rappresentano appunto un premio per l’intuizione dell’economista.
‟Muhammad Yunus - ha detto ieri Ole Danbolt Mjoes, presidente del comitato norvegese del prestigioso premio - ha dimostrato di essere un leader in grado di tradurre una visione in azione concreta a beneficio di milioni di persone, non solo in Bangladesh, ma in molti altri paesi. I prestiti ai poveri - ha aggiunto - senza garanzie finanziarie sembravano una chimera, dagli esordi in piccolo trent’anni fa Yunus ha, prima di tutto e soprattutto attraverso la banca Grameen, trasformato il microcredito in uno strumento ancora più importante nella lotta alla povertà. La banca è stata fonte di idee e modello per molte istituzioni che sono sorte in tutto il mondo nel campo del microcredito”.
L’assegnazione del Nobel per la pace ha suscitato commenti e reazioni favorevoli in tutto il pianeta. Il segretario (uscente) delle Nazioni Unite Kofi Annan si è detto ‟felicissimo” ed ha definito Yunus ed i suoi collaboratori della Grameen Bank ‟pionieri del movimento del microcredito” da molti anni ‟alleati dell’Onu nella causa dello sviluppo e dell’emancipazione delle donne”. Secondo Annan i piccoli prestiti hanno permesso ‟alle famiglie a basso reddito di spezzare il circolo vizioso della povertà, alle imprese produttive di crescere, alle comunità di prosperare”. Dalle Ong italiane del mondo intero e italiane provengono messaggi unanimi di soddisfazione per l’assegnazione del premio.
Muhammad Yunus
Muhammad Yunus, nato e cresciuto a Chittagong, principale porto mercantile del Bengala, laureato in Economia, ha insegnato all’Università di Boulder, Colorado, e alla Vanderbilt University di Nashville, Tennessee. Ha poi …