L’ultima volta che ho visto Ryszard Kapuscinski era a ottobre 2006, a Roma. Era venuto a inaugurare una mostra delle sue fotografie (era anche fotografo). Mi ha convocato nel suo albergo alle 9,00 di mattina. Abbbiamo chiacchierato per due ore. L’ho visto preoccupato: un po’ per la sua salute, molto per la Polonia in mano ai gemelli Kaczynski (e per il mondo in mano a Bush). Mi diceva di essere nel mirino del potere, e spiegava che il populismo dei Kaczynski ha come scopo demolire ogni autorità intellettuale e morale riconosciuta, quindi, al momento, la poetessa premio Nobel Szymborska e lui. Mi diceva che dalla Polonia se ne stavano andando via i giovani, i migliori.
Non era affatto modesto Kapuscinski. Era umile, che è un’altra cosa. Sapeva perfettamente di essere il massimo reporter del mondo, e di essere un grande scrittore. Si divertiva a raccontarmi, gli appellativi messi da grandi colleghi come incipit delle lettere a lui indirizzate.
Un’altra volta, a casa sua a Varsavia mi ha spiegato che prima di andare a raccontare un paese leggeva un’intera biblioteca di libri (non di ritagli di giornali) su quel paese. E poi, non è vero che gli piacevano alberghetti modesti e scomodità. Diceva semplicemente che per conoscere un paese è bene girarlo in autobus.

Ryszard Kapuściński

Ryszard Kapuściński

Ryszard Kapuściński è nato a Pinsk, in Polonia orientale, oggi Bielorussia, nel 1932, ed è morto a Varsavia nel 2007. Dopo gli studi a Varsavia ha lavorato fino al 1981 come corrispondente estero dell’agenzia di stampa polacca PAP. Dei suoi numerosi libri-reportage Feltrinelli ha pubblicato: Il Negus. Splendori e miserie di un autocrate (1983, 2003), Imperium (1994), Lapidarium. In viaggio tra i frammenti della storia (1997), Ebano (2000), Shah-in-shah (2001), La prima guerra del football e altre guerre di poveri (2002), In viaggio con Erodoto (2005, premio Elsa Morante sezione “Culture d’Europa”; "Audiolibri - Emons Feltrinelli", 2011), Autoritratto di un reporter (2006), L’altro (2007), Ancora un giorno (2008), Nel turbine della storia. Riflessioni sul XXI secolo (2009), Giungla polacca (2009), Cristo con il fucile in spalla (2011), Se tutta l’Africa (2012) e Stelle nere (2015). Nella collana digitale “Zoom Feltrinelli” ha pubblicato Con gli alberi contro (2013), La terza Roma (2013) e Luomo ha paura dell'uomo (2014). Nel corso della sua lunga carriera ha avuto numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2003, il premio Grinzane per la Lettura e il premio Principe de Asturias. L’Università degli studi di Udine gli ha conferito la laurea honoris causa in traduzione e mediazione culturale nel 2006.

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