Vivian Lamarque: Auguri a nonni, bimbi e a chi resta solo

10 Aprile 2007
Ahimè per i nostri cari nonni e bisnonni il tempo è volato e il Natale con i tuoi in un battibaleno è diventato Pasqua con chi vuoi, i figli sono partiti con chi vuoi e arrivederci. Per chi resta, la consolazione di quello che sa combinare la primavera sui prati, anche quelli piccoli, sotto casa: mentre noi vi buttiamo mozziconi, cartacce, lattine, lei si scatena a lanciare pratoline, occhi della Madonna, violette. A Pasqua il monte Stella, la montagnetta di Milano, è tutto un fiore. I prati sono verde smeraldo come quelli che colorano i bambini sui quaderni, l’aria pare quasi buona e c’è anche un fiume. Quello delle migliaia di automobili dirette alle autostrade del Nord. Gli alberelli di un tempo sono diventati grandi alberi. La gente passeggia, corre, fa sport, alcuni raccolgono le foglie dell’insalata matta. A proposito: per Pasqua ricomincia la moda in certi ristoranti di adornare le insalate con fiori di prato, primule, pratoline ecc. E ti invitano anche a mangiarli, «fanno bene, sono ricchi di vitamine». Faranno senz’altro bene, ci credo, e ho provato a metterli sulla forchetta, in fondo non sono verdura anche loro? non mangiamo forse i fiori di zucca, i cavolfiori eccetera? non mangiamo forse le foglie tenere dell’insalata novella? Eppure, sarò suonata, ma quelle ridenti testoline di primule, quegli ammiccanti occhietti celesti, proprio non ce la faccio a metterli sotto i denti! Anzi di solito li salvo in extremis dai piatti dei commensali amici, li metto in un tovagliolo di carta e a casa ne faccio un micro-giardino acquatico con grande soddisfazione mia e loro. I fiori mi ricordano anche quando per le vie della città le fioraie giravano con i loro «cavagnett» pieni di margaritt, viulett, gilj, garofanin, in cerca di signori ben vestiti, più probabili acquirenti. Una delle più celebri fioraie, naturalmente dopo quella meravigliosamente cieca di Chaplin, fu forse la Teresina Bardi che vendeva i suoi mazzolini fuori dalla Scala, a fine Ottocento. Ora i fiori li compriamo anche al supermercato, avvolti in carte sgargianti, infiocchettati da far paura, infilzati come spiedi da ferri reggitesta, vale la pena di acquistarli anche solo per liberarli. Auguri cari nonni, vittime del Pasqua con chi vuoi. Se potete riguardate la videocassetta dell’«Albero degli zoccoli» del grande Ermanno Olmi. Con quel mitico nonno e le sue piantine di pomodori da portare al mercato per primo, con tutti i bambini della corte che cantano a squarciagola la fine dell’inverno, la resurrezione (agnellini esclusi) della primavera.

Vivian Lamarque

Vivian Lamarque è poetessa e autrice di numerosi libri per bambini.