Paolo Di Stefano: La grande Inter del Mago aveva la metrica di Petrarca

17 Marzo 2008
Chi non ricorda la famosa formazione dell' Inter di Helenio Herrera? Provate a recitarla come fosse una poesia. Vi accorgerete delle tante assonanze che la innervano senza darlo a vedere: Sarti-Suarez, Facchetti-Picchi, Burgnich-Guarneri, Jair-Bedin (che sostituì Tagnin). Provate ora a dividerla in tre versi: a. Sarti Burgnich Facchetti, b. Bedin Guarneri Picchi, C. Jair Mazzola Peirò Suarez Corso. Due settenari (7 sillabe) e un endecasillabo (11): i metri poetici italiani più illustri. Vedi Petrarca: chi non ricorda «Chiare, fresche e dolci acque»? Al primo settenario si aggiungono un altro settenario e poi un endecasillabo: «Ove le belle membra / pose colei che sola a me par donna». Esattamente così: a. b. C. è quello che gli esperti di metrica chiamano (calcisticamente?) il primo «piede» (sì, proprio così: piede!) della più celebre canzone petrarchesca. La stessa struttura ritmica della indimenticabile «poesia» popolare nerazzurra: settenario, settenario, endecasillabo. «Sarti Burgnich Facchetti» come «Chiare, fresche e dolci acque»... A questo punto si tratta di capire se: 1. fu il Mago a volere una squadra che al di là del 4-4-2 o del 4-3-3 avesse un modulo essenzialmente petrarchesco, 2. il vero Mago era l' interista ante litteram Petrarca che anticipò profeticamente in poesia uno Schema metrico-calcistico destinato a conquistare il mondo, 3. ci sono affinità subliminali tra calcio e poesia che non avremmo mai sospettato.

Paolo Di Stefano

Paolo Di Stefano, nato ad Avola (Siracusa) nel 1956, giornalista e scrittore, già responsabile della pagina culturale del “Corriere della Sera”, dove attualmente è inviato speciale, ha lavorato anche per …