Michele Serra: L'amaca di giovedì 3 aprile 2008

04 Aprile 2008
La voce di un possibile rinvio delle elezioni causa Pizza rimbalzava ieri pomeriggio nelle redazioni, sui blog, tra gli avventori dei bar, come un tardivo pesce d’aprile. I molti all’oscuro dell’esistenza di Pizza ne erano arciconvinti: ma figuratevi, è sicuramente uno scherzo, volete che davvero esista un leader politico di nome Pizza? I pochi consapevoli della sua effettiva (sebbene incredibile) esistenza erano leggermente più creduli e preoccupati. Gli occhi della politica italiana paiono spesso retrovolti. Guardano soprattutto verso l’interno del corpaccione partitico: come potere escludere, dunque, che perfino la microscopica causa del microscopico Pizza potesse davvero inceppare il meccanismo elettorale?
Più in generale: come poter escludere che i porci comodi di un solo italiano possano nuocere agli interessi e all’agenda della comunità intera? Il culto del proprio ombelico è, qui da noi, quasi religioso. Spesso spacciato per Nobile Causa, o Ragione Vitale per la Nazione, per fortuna genera soltanto, nella maggior parte dei casi, brevi isterie, naufragi in bicchieri d’acqua. Dell’emergenza Pizza si è parlato per una bella fetta di pomeriggio, dalle quattro alle cinque e mezza circa. Verso le sei era già l’ora dell’aperitivo.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…