Michele Serra: L'amaca di venerdì 19 giugno 2009

22 Giugno 2009
Ma insomma, benedette ragazze: come avete potuto credergli? Va bene che le cariche pubbliche sono parecchie. Ma intanto qualcuna è già assegnata per altri meriti: il governatore di Bankitalia, per esempio. E poi voi eravate un esercito. E per quanti posti liberi da ministro, eurodeputato, sindaco, assessore ci siano in Italia, mica poteva accontentarvi tutte, poveruomo. Io me lo vedo: ‟Guardi signorina, se sarà carina con me la farò nominare comandante della Guardia di Finanza”. ‟Ma eccellenza, io sono perito agrario...”. ‟Non si scoraggi. Metterò io una parola buona”. Non lo faceva per malafede: è solo che per lui essere gentile con le donne è un dovere. Sarebbe bastato che vi foste parlate tra di voi, ritoccandovi il trucco alla toilette. ‟Ma lo sai che a me ha promesso la presidenza delle Ferrovie?”. ‟Ma come! se l’ha promessa a me ieri sera!”. Avreste capito che aveva ecceduto per pura generosità. E avreste evitato di metterlo nei guai: dopotutto è un uomo pubblico e ha un sacco di responsabilità. Possibile che non una di voi abbia avuto la buona grazia di dirgli: ‟Grazie, eccellenza, ma non me la sento proprio di fare l’ambasciatore a Washington. Mi basta il collier”.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…