Michele Serra: Rossella al New York Times

16 Ottobre 2009
Con l'acquisto del 'New York Times', Berlusconi traccia le linee della sua nuova strategia mediatica: comperare le principali testate straniere per mettere a tacere la campagna antitaliana scatenata dalle lobbies dei miliardari comunisti che odiano il popolo e i suoi costumi semplici. Momentaneamente alloggiato all'Hilton, il nuovo direttore del 'Nyt' Carlo Rossella sta scrivendo il suo primo editoriale, intitolato 'Perché non possiamo non dirci newyorkesi', nel quale fa l'elogio della Quinta Strada, sostenendo che è una sua scoperta. In preparazione anche il prossimo editoriale con l'elogio della Quarta Strada, fin qui ingiustamente trascurata. Acquistato anche il David Letterman Show. Letterman potrà continuare a condurre, ma sarà affiancato da un vicedirettore leghista che interverrà in collegamento da Varese.

Francia
Secondo un accurato rapporto stilato dagli esperti del premier, la stampa francese è in mano a vecchi pederasti comunisti che odiano il popolo, le donne, la religione e il Milan. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il rifiuto di 'Le Monde' di pubblicare un editoriale di Carlo Rossella intitolato 'Perché non possiamo non dirci parigini'. Non potendo acquisire 'Le Monde' a causa dell'inspiegabile diniego della proprietà, Berlusconi ha però comperato il palazzo dove ha sede, facendolo ristrutturare dai suoi arredatori. Rifiutandosi di lavorare in un ambiente giudicato orribile anche dagli addetti alle pulizie, i giornalisti hanno abbandonato la sede, subito rimpiazzati. 'Le Monde' uscirà in italiano e sarà diretto da Maurizio Belpietro, che per non scoraggiare i lettori francesi si firmerà Maurice Beaupierre. Anche il prestigioso 'Le Monde Diplomatique' cambia linea, come spiega l'articolo di fondo di Vittorio Feltri, intitolato 'Diplomatique un cazzo'.

Inghilterra
Il 'Times' è stato affidato dal nuovo proprietario Paolo Berlusconi a Gino Mantegazza, un cronista della 'Padania' che avrà il compito di rinvigorire lo stile anemico del quotidiano londinese. L'operazione richiede più tempo del previsto perché Mantegazza prima ha preteso di poter dirigere il 'Times' da Como, poi si è stabilito a Monaco di Baviera, convinto che il 'Times' fosse tedesco. Finalmente a Londra, Mantegazza ha illustrato il suo piano editoriale ai giornalisti del 'Times' che gli hanno promesso di votare il gradimento a patto che si togliesse i bermuda e le infradito.

Russia
Grazie all'amico Putin, Berlusconi ha ottenuto in regalo una decina di quotidiani. Saranno diretti da Carlo Rossella, accolto con simpatia grazie all'editoriale 'Perché non possiamo non dirci moscoviti'. Per non disorientare i lettori russi, tutti gli articoli saranno censurati già in fase di scrittura, omettendo nomi e luoghi. Si parte con un'inchiesta sul nuovo gasdotto (di proprietà di Putin e Berlusconi e rivenduto a prezzo decuplicato a una ventina di governi) intitolata 'Da qualche parte un grosso tubo porterà della roba che serve al popolo per cuocere il minestrone'.

Altri paesi
Con l'editoriale 'Perché non possiamo non dirci di Ulan Bator', Carlo Rossella assume la direzione del quotidiano mongolo 'Ulan Bator News'. La legge mongola vieta allo stesso proprietario il possesso di più di un quotidiano, ma essendo quello l'unico giornale del Paese, Berlusconi non ha avuto difficoltà nella scalata. Sotto controllo la stampa di altri 110 paesi, inclusi l'Arcaistan, con il suo quotidiano in caratteri cuneiformi, e il piccolo e fedele Papistan, nel quale Berlusconi non ha avuto bisogno di acquistare l'unico giornale locale, una rivista porno, perché la linea editoriale gli era già favorevole. Unica nota dolente:per una dimenticanza è stato trascurato un quotidiano ugandese che ieri titolava in prima pagina, a caratteri cubitali, 'Berlusconi Bagalawi', che pare significhi Berlusconi è un pirla.

Breviario comico di Michele Serra

Di quando Berlusconi regalò alla regina d’Inghilterra un reggiseno di pizzo, pregandola di indossarlo in sua presenza. Di quando venne finalmente chiarito che “cariche dello stato” non si riferiva agli esplosivi usati durante la prima Repubblica. E di quando il Pd diede in affido i suoi elettori a …