Il Premio Chiara 2012 a Pino Cacucci

29 Ottobre 2012
Pino Cacucci con Nessuno può portarti un fiore ha vinto il Premio Chiara di narrativa. La premiazione si è svolta domenica 28 ottobre alla sala Napoleonica, Ville Ponti di Varese.

Pino Cacucci (1955) ha pubblicato Outland rock (Transeuropa 1988, premio MystFest, Feltrinelli 2007), Puerto Escondido (Interno Giallo 1990, poi Mondadori) da cui Gabriele Salvatores ha tratto il film omonimo, la biografia di Tina Modotti Tina (Interno Giallo 1991, Feltrinelli 2005), San Isidro Futból (Granata Press 1991, Feltrinelli 1996) da cui Alessandro Cappelletti ha tratto il film Viva San Isidro con Diego Abatantuono, La polvere del Messico (Mondadori 1992, Feltrinelli 1996, 2004), Punti di fuga (Mondadori 1992, Feltrinelli 2000), Forfora (Granata Press 1993), poi ampliato in Forfora e altre sventure (Feltrinelli 1997), In ogni caso nessun rimorso (Longanesi 1994, Feltrinelli 2001). Con Feltrinelli ha pubblicato inoltre: Camminando. Incontri di un viandante (1996, premio Terra – Città di Palermo), Demasiado corazón (1999, premio Giorgio Scerbanenco del Noir in Festival di Courmayeur), Ribelli! (2001, premio speciale della giuria Fiesole Narrativa), Gracias México (2001), Mastruzzi indaga (2002), Oltretorrente (2003, finalista premio letterario nazionale Paolo Volponi), Nahui (2005), Un po’ per amore, un po’ per rabbia (2008), Le balene lo sanno. Viaggio nella California messicana (2009, premio Emilio Salgari 2010), ¡Viva la vida! (2010) e Nessuno può portarti un fiore (2012). Per Feltrinelli ha curato anche Latinoamericana di Ernesto Che Guevara e Alberto Granado (1993) e Io, Marcos. Il nuovo Zapata racconta (1995).



L’immaginazione e la memoria storica di Pino Cacucci sono affollate di ribelli. Non sono necessariamente eroi a tutto tondo. Non hanno necessariamente il rigore ideologico di una dottrina o il vigore di una fede politica. Non sono necessariamente entrati nella fama che si trasforma in leggenda. Hanno però una caratteristica comune: incarnano in un gesto o in una vita intera l’insofferenza profonda per il conformismo e l’ingiustizia. Quelli di Pino Cacucci sono spesso ribelli contro la loro stessa volontà e corrono incontro al destino con innamorata leggerezza. In questo libro si racconta di Horst Fantazzini, rapinatore gentiluomo, protagonista di tentate evasioni disastrose. Si racconta della bellissima e sfrontata Edera De Giovanni, che sfida, diciannovenne, il gerarca fascista, finisce in carcere, ne esce, prende contatti con i dirigenti della lotta di liberazione, viene catturata, torturata e fucilata a Bologna. Si racconta di Antonieta Rivas Mercado, pioniera appassionata di cultura nel Messico degli anni venti, travagliata da amori infelici e suicida a Parigi (si spara in Notre-Dame). Si racconta di Clément Duval, anarchico illegalista, teorico della rivolta e dell’esproprio, condannato ai lavori forzati alle Isole della Salute, che provò a fuggire via mare almeno una ventina di volte. Si racconta di Sylvia Ageloff, strumento ignaro nelle mani di Ramón Mercader per entrare nell’entourage di Trockij e assassinarlo. Si racconta del bandito Sante Pollastro, cantato anche da Francesco De Gregori. E del partigiano francese Louis Chabas detto Lulù, che combatté nelle Langhe, esperto in travestimenti.
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Qui di seguito alcune foto (clicca per ingrandire) dell'incontro con il pubblico dei tre finaliati 2012 (Ammanniti, Veronesi e Cacucci) che si è tenuto il 27 ottobre al MAGA di Gallarate.

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Pino Cacucci

Pino Cacucci (1955) ha pubblicato Outland rock (Transeuropa, 1988, premio MystFest; Feltrinelli, 2007), Puerto Escondido (Interno Giallo, 1990, poi Mondadori e infine Feltrinelli, 2015) da cui Gabriele Salvatores ha tratto …