Stefano Valenti con La fabbrica del panico è il vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2014.

La motivazione della giuria:
La fabbrica del panico di Stefano Valenti racconta una storia familiare, che diventa corale di fronte alla malattia e alla morte per amianto.
A narrarla, muovendosi per l'asse di ricordi, è il figlio quarantenne che sente la necessità e il dovere di stringere un rapporto più ravvicinato col padre, sceso a Milano dalla Valtellina per morire in fabbrica.
Un rapporto che ricade sul figlio, il quale risulta sempre più gradualmente ferito dall’ansia di conoscere la verità, arrivando per questa via a ricostruire, non solo nel padre, ma anche nei suoi compagni, il dolore fisico e morale della fabbrica.
Il tutto raccontato con uno stile asciutto e tagliente, ma di forte impatto emotivo, che procede lungo il filo di una dolorosa elegia.


La fabbrica del panico
Stefano Valenti

Stefano Valenti

Stefano Valenti (1964), valtellinese, vive a Milano. Ultimati gli studi artistici, si è dedicato alla traduzione letteraria. Il suo romanzo d’esordio, La fabbrica del panico (Feltrinelli 2013), ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2014, il Premio Volponi Opera Prima 2014 e il Premio Nazionale di Narrativa Bergamo 2015Ha ancora pubblicato con Feltrinelli Rosso nella notte bianca (2016; Premio Volponi 2016). Per i “Classici” ha tradotto Germinale (2013) di Émile Zola, Il giro del mondo in ottanta giorni (2014), Ventimila leghe sotto i mari (2018) e Viaggio al centro della Terra (2019) di Jules Verne.

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