Gattopardo-mania: dal libro al film alla serie TV.
È un romanzo iconico, un romanzo lirico e critico insieme, dalle cui pagine emergono personaggi maestosi e indimenticabili, che della Sicilia offrono un’immagine viva, animata da uno spirito alacre, modernissimo e quindi, in un fortunato cortocircuito, antichissimo.
Scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa nei suoi ultimi anni di vita, tra il 1954 e il 1957, Il Gattopardo ha rischiato di non essere mai letto da nessuno. Fu infatti rifiutato da diversi editori, per poi essere stampato da Feltrinelli nel 1958. L’anno dopo vinse il Premio Strega, di cui però l’autore siciliano non seppe mai nulla, perché morì il 23 luglio 1957.
Negli anni, la storia dei Salina ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo e ha ispirato il capolavoro cinematografico di Luchino Visconti. La prima del film Il gattopardo si tenne al Cinema Barberini di Roma il 27 marzo 1963 e il film vinse la Palma d'Oro al Festival di Cannes.
Dal 5 marzo 2025 questo classico torna in libreria con una nuova veste, in occasione dell’uscita della serie tv prodotta da Netflix, con Kim Rossi Stuart, Deva Cassel, Saul Nanni e Benedetta Porcaroli. Un film che ancora una volta ha comportato un massiccio impiego di mezzi: i sei episodi hanno avuto un budget di 50 milioni di euro, con diverse location in Sicilia, 5mila comparse e 100 animali (compreso lo splendido levriero irlandese di Don Fabrizio).
Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Con lo sbarco dei Mille a Marsala, le forze della rivoluzione annunciano la fine di un’epoca e sconvolgono gli equilibri che da sempre governano l’isola. È in questo teatro di eventi che si profila la figura statuaria del principe Fabrizio Salina, capofamiglia di una delle principa…