Una serie di saggi sulla città di New York che, muovendo da diversi punti di osservazione, danno una visione insolita e suggestiva del presente - e in qualche modo del futuro - della grande metropoli americana. 'Saggi immaginari': il filo conduttore dei testi non è un concetto, un'ipotesi interpretativa, bensì è costituito da sequenze di immagini, visioni. un secondo significato di 'immaginari' in questo libro è che l'aderenza alla realtà, lo sviluppo del discorso affidato all'approfondimento dell'ossevazione -ingrandimenti di particolari e dettagli sullo sfondo, spostamenti dell'occhio su immagini continue, ricerca di immagini che in un certo senso spieghino le prime -ha un esito curioso: l'immagine fedele si dilata e iperrealismo immaginario, la visione lambisce la visionarietà. Si tratta dunque di saggi, di esempi o tentativi, di indagine giornalistica su una città, scritti (e molto bene) da un reporter d'eccezione.