“Il professore della Bocconi che ha avuto il privilegio di vedere la bestia dall’interno” Sergio Rizzo
Tutti i cittadini italiani sanno che è difficilissimo cambiare le cose in Italia, soprattutto quando si parla di spesa pubblica e poltrone. Le giustificazioni di questo stato di cose sono infinite, ma la realtà resta nascosta: come si prendano le decisioni nelle stanze del potere non è dato sapere. Roberto Perotti ha frequentato per oltre un anno quelle stanze. E quel che ha scoperto getta una luce del tutto nuova sulle ragioni per cui in Italia è così difficile cambiare le cose. Certo, esiste il solito problema degli interessi di parte e dei veti incrociati. Ma secondo Perotti il motivo principale è molto spesso diverso: pigrizia intellettuale, mancanza di informazione sui problemi, formalismo giuridico, disorganizzazione, disinteresse dei vertici per i dettagli... E poi la regola aurea della politica: mai toccare i privilegi esistenti. Dai costi della politica al Jobs Act, dalla Buona Scuola ai programmi per la lotta alla povertà, dalla riforma delle partecipate locali a quella della Rai, Perotti passa in rassegna i tentativi (falliti, riusciti, o mai fatti) di cambiare le cose in Italia e, da economista quale è, analizza le cifre, mettendo sotto gli occhi dei lettori la realtà nuda e cruda. Perché, come Perotti dimostra dati alla mano, cambiare le cose si potrebbe. Ma bisogna studiare, e soprattutto, chinare la testa e lavorare, lavorare, lavorare...