Enrico Franceschini: Manchester, polizia razzista

23 Ottobre 2003
Sulla testa del "bobby", il poliziotto tradizionale, simbolo di cortesia, ordine ed efficienza, cala di colpo un cappuccio bianco al posto dell´elmetto, e la Gran Bretagna, paese multietnico e multirazziale, popolato da milioni di immigrati dalle sue ex-colonie, inorridisce per la vergogna. Otto giovani agenti, appena usciti dall´accademia di polizia, sono stati sospesi dal servizio, e cinque hanno poi dato le dimissioni, a causa di un documentario della Bbc che li ha mostrati in atteggiamenti razzisti, violenti e xenofobi.
Nel programma, uno di loro si cala sul volto un cappuccio bianco, simile a quelli usati dal Ku Klux Klan, l´organizzazione segregazionista americana, e si dice pronto a "uccidere un indiano o un pachistano". Un altro confessa di essere simpatizzante dei gruppi di estrema destra che teorizzano l´inferiorità delle minoranze di colore. Un terzo, Rob Pulling, l´unico del quale la Bbc rivela il nome, ha parole di apprezzamento per il nazismo: "Adolf Hitler", dichiara, "aveva delle buone idee". E tutti fanno commenti derisori su Stephen Lawrence, un giovane nero ucciso durante i disordini razziali del 1993, caso che scioccò la nazione.
Ora il filmato della Bbc provoca un altro shock. Le otto reclute provengono da regioni diverse, alle quali avrebbero fatto ritorno una volta entrati in servizio: Manchester, il Galles, il Cheshire. E´ lecito supporre che i loro odiosi sentimenti siano condivisi anche da altri agenti, e quindi assai diffusi. "Ho provato la nausea a guardare questo servizio in tivù", ha detto Alan Green, capo della polizia di Manchester. "Nelle forze dell´ordine non c´è posto per il razzismo. Il problema è più serio di quanto credessimo, ma verrà sradicato".
In un primo momento il ministro degli Interni David Blunkett aveva criticato l´emittente per avere diffuso il programma senza prima avvertire il governo sulla gravità del suo contenuto. Ma ha cambiato rapidamente idea di fronte alla reazione di sdegno delle autorità locali e dell´opinione pubblica, che ha inondato i centralini della rete televisiva con chiamate di protesta: "E´ una cosa terribile. La questione non è più di sapere come ha fatto la Bbc a procurarsi quelle immagini, bensì che cosa faremo noi per cambiare il sistema educativo dei nostri poliziotti".
Il modo in cui il network britannico ha compiuto il suo scoop merita di essere raccontato. Insospettiti da indiscrezioni dall´interno della polizia, i produttori della Bbc hanno iscritto il giornalista Mark Daly all´accademia di polizia e questi ha coraggiosamente recitato il suo ruolo con i colleghi, spingendoli a parlare di questioni razziali. Denunciato da una "soffiata" anonima, Daly è stato arrestato in agosto, ma aveva già girato alcune immagini con una normale videocamera. Altre sono state ricavate da telecamere nascoste. E´ facile immaginare cosa gli sarebbe accaduto, se i "veri" poliziotti se ne fossero accorti durante le riprese.

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …