Irene Bignardi: Basinger, cinquant'anni da bionda. La solitudine di un sex symbol

10 Dicembre 2003
Anche le bionde, le belle bionde del cinema compiono cinquant' anni. Li compiono quelle fortunate che ci arrivano, commenterebbe lei, che ha fatto e detto di tutto per sottrarsi al destino cinematografico che le si apparecchiava quando la volevano etichettare come una possibile erede di Marilyn Monroe, una che a questi traguardi non è riuscita ad arrivare. Kim Basinger compie cinquant' anni oggi. E anche se sempre bellissima, ci arriva con qualche ammaccatura, professionale e personale, con un divorzio difficile alle spalle (il secondo, ma il più bruciante), senza successi recenti, e con una svolta: che le capita sempre più spesso il ruolo di madre, e di madre di un adulto, come in "8 Mile", diretto dal suo amico Curtis Hanson, dove era la mamma bella e acciaccata di Eminem. Hanno detto e scritto che è "il concentrato di tutte le donne più belle del mondo". Bob Fosse ha dichiarato che la sua bocca, frutto di un incorcio di nazioni e di razze a cui partecipano svedesi, tedeschi e indiani cherokee, "farebbe venire il fiatone perfino al più pudico dei moralisti". E bella è come ricordano anche i più distratti spettatori di "Nove settimane e mezzo", dove si impegnava in un elegante spogliarello fatto di sottovesti di seta color perla, di veneziane in controluce e di Joe Cocker come accompagnamento. Bella e strana. La sua scheda biografica ci ricorda che la ragazzina dalle lunghe gambe, figlia d' arte (suo padre era musicista, sua madre ballerina acquatica con Esther Williams), nata in Georgia l' 8 dicembre 1953, era timidissima, quasi incapace di parlare, scena muta a scuola. Fino al giorno in cui è stata eletta reginetta di bellezza (sponsorizzata dallo shampoo Breck), poi modella per Eileen Ford a mille dollari al giorno, e ha preso il volo. O, secondo un' altra lettura, fino al giorno in cui si è liberata scoprendo che le piaceva molto il sesso, diventando, come ha raccontato lei con suprema ironia, una specialista di sesso orale in uno stato, la Georgia, che lo vieta per legge. «Una meravigliosa via di fuga dal mondo, la miglior droga del mondo». Se la sua carriera si riassume in pochi titoli "ricordabili" (e in due soli memorabili, ma per ragioni diverse) i "ricordabili" sono "Mai dire mai", suo debutto nel grande cinema, "Fool for Love" di Robert Altman, "Batman", dove era una bella Vicki Vale, e "Final Therapy": i memorabili sono "Nove settimane e mezzo", per la buona ragione che è onnipresente nella lista delle scene più sexy del cinema, e "L.A. Confidential" di Curtis Hanson, dove era proprio brava, giustamente da Oscar - la sua vita è fatta di corse in avanti generose e di disastri. L' ultimo, sul piano professionale, un film in cui ha investito molta passione come "Sognando l' Africa", che è stato accolto dai sorrisetti di pubblico e critica. L' ultimo sul piano personale il difficile divorzio da Alec Baldwin, che ha chiuso una stagione di illusioni prima e di violenze (a detta di lei) poi, e la lascia con la loro bambina Ireland, che adesso ha otto anni, in affidamento, protetta da accordi e da regole perché il padre non possa farle del male. Nella sua ambizione a fare cose di qualità, ha affrontato il tribunale e il fallimento per essersi ritirata dal set di "Boxing Helena": non perché non volesse mostrarsi nuda, ma perché era un film brutale, un incitamento alla violenza contro le donne. è stata condannata a pagare otto milioni di dollari, ha dovuto vendere Braselton, il paese di 450 abitanti che si era comprata per venti milioni di dollari in Georgia sognando di farne una piccola Hollywood dell' Est. A consolarla era iniziata la stagione felice della vita con Alec Baldwin (si sono sposati nel 1993). Lei parlava di serenità (una serenità contraddetta dal fatto che soffriva di agorafobia ed è stata capace di rintanarsi in casa per sei mesi, prima di trovare il medico che l' ha curata). E faceva dichiarazioni circa il fatto che non voleva esser l' ennesima bionda di Hollywood. Non lo era e non lo è. Il suo bellissimo nudo lungo un metro e settantotto non lo ha ritirato fuori per "Playboy" o per Mickey Rourke, ma per una campagna contro le pellicce. è vegetariana. è attiva nel Peta (People for the Ethical Treatment of Animals). Ha vinto un Oscar e si è presa una valanga di nominations come peggior attrice. è bellissima. E compie cinquant' anni da sola.

Irene Bignardi

Irene Bignardi (1943) ha lavorato per il servizio cultura de “la Repubblica” fin dalla sua fondazione, e per lo stesso quotidiano è stata critica cinematografica; ha diretto il MystFest, ha …